
‘Il cielo azzurro è bello, ma finché resterà tale resterete tutti poveri’. È da questa celebre frase di Enrico Mattei pronunciata nel 1950 in Sicilia che prende le mosse il nuovo libro di Diego Favale ‘Il cielo azzurro rende poveri’, il quale verrà presentato questo pomeriggio presso la libreria ‘La Feltrinelli’ di Lecce, nel cuore del capoluogo barocco. Erano gli anni del miracolo economico post bellico italiano quello della frase di Mattei, gli anni dell’industrializzazione e della ricostruzione dopo le distruzioni della seconda guerra mondiale e la natura incontaminata dei paesaggi italici stava man mano facendo spazio alle nuove fabbriche che tanto respiro avrebbero poi dato all’economia nazionale.
Eppure, leggendo le cronache odierne e quelle di un tempo è facile intuire come di acqua sotto ponti ne sia passata tanta dalle parole dell’onorevole industriale del tempo: oggi, infatti, non si fa altro che parlare di ambiente, di paesaggio e della necessità di ritrovare la bellezza autentica della natura, deturpata da un grigiore perenne in cui sono avvolte le nostre città. è da questa contrapposizione tra epoche che si è sviluppato il romanzo di Diego Favale, il quale, ospite nella redazione di LecceNews24.it ci ha raccontato la sua ultima fatica letteraria.
‘Dagli anni del boom economico ad oggi vi è stato un vero e proprio ribaltamento in termini – afferma l’autore del libro. Mi è piaciuto mettere a confronto i due cieli, quello di ieri e quello odierno, per raccontare le storture di due società. Con la lente di ingrandimento, ovviamente, ho preso di mira il territorio salentino, capace di cambiare ed evolversi’. Un ‘romanzo-tecnico’ lo definisce Favale e che ha trovato lo spunto da un episodio da lui vissuto in prima persona: ‘Qualche tempo fa – confessa – mi sono ritrovato a parlare con una ragazza spagnola in visita a Lecce; faceva parte degli indignados iberici, la corrente popolare sorta negli ultimi anni, e la giovane cercava un’esperienza simile anche in Italia, rimanendo però delusa. Allora – prosegue – mi sono chiesto come è stata la mia giovinezza, rapportandola a quella di oggi. Mi sono accorto che un tempo c’era un vero e proprio fermento giovanile dovuto al disagio sociale, nonostante il livello economico fiorente. I moti studenteschi, operai e contadini nel nostro territorio animavano le cronache di tutti i giorni e i giovani credevano in qualcosa. Oggi, invece, continua ad esistere un disagio sociale e a questo si è aggiunto quello economico: nonostante questo, però, i ragazzi non reagiscono, non protestano, non si animano’.
È questo è tanto altro ‘Il cielo azzurro rende poveri’, edito da ‘Lupo Editore’: un libro che vuole far riflettere, mettendo sempre al centro la cultura del territorio: ‘Il Salento, così come tutto il Sud – conclude ai nostri microfoni Diego Favale – è sempre stato un lembo di terra audace e all’avanguardia: poi la storia è sempre stata scritta da chi aveva l’opportunità per farlo e negli anni siamo diventati per gli altri quello che in realtà non siamo. Dobbiamo, invece, essere fieri del nostro territorio'. Il volume, seconda opera di Favale dopo la pubblicazione di ‘Raul', verrà presentato questo pomeriggio presso ‘La Feltrinelli’ a partire dalle ore 18.30: modererà la serata Ilaria Marinaci.