Alla Biblioteca Bernardini un incontro con il fotoreporter iraniano Manoocher Deghati

Grazie alla sua macchina fotografica, ha documentato in maniera crudele e viva i momenti più drammatici della storia recente

Dopo il primo incontro con il fotoreporter milanese Uliano Lucas, l’associazione culturale “Lecce 77” prosegue con l’attività di promozione sociale e culturale presentando questa volta il lavoro di Manoocher Deghati, fotoreporter di fama internazionale che ha scelto la Puglia e precisamente Martina Franca, tra i trulli della valle d’Itria, come la sua casa.

L’inziativa si svolgerà sabato 18 febbraio alle ore 18.00, presso la Biblioteca Bernardini di Lecce e dialogheranno con l’autore: Claudio Longo, fotoreporter leccese; Rosita D’Amora, Docente di Storia e Cultura del Medio Oriente e dei Balcani presso UniSalento; Giovanna Frezza, dell’Ambasciata d’Italia a Teheran dal 2008 al 2013 e Anna Caputo Presidente Arci Lecce Solidarietà

Le sue fotografie sono ritratti di luoghi e persone e mostrano culture e civiltà lontane, immagini capaci di fornire dati e notizie, riuscendo a far emergere anche i lati meno evidenti dell’essere umano. I protagonisti della sua opera sono afgani, egiziani, costaricani e nicaraguensi. Le immagini, scattate in tempi e luoghi diametralmente opposti, sembrano rasentare l’assurdo e appaiono talvolta in alcuni casi simulate e artefatte, dimostrando a volte come la realtà riesca a superare se stessa

Nato a Orumieh in Iran, nel 1954, è un cittadino del mondo che, grazie alla sua macchina fotografica, ha documentato in maniera crudele e viva i momenti più drammatici della storia recente. Ha fotografato i conflitti in Libano, Nord Irlanda, Stati Uniti, Panama, El Salvador, Nicaragua, Guatemala, Honduras, Kuwait, Bosnia, Sudan, Somalia, Libia, Egitto, Israele e Palestina, Algeria, Marocco, Turchia, Arabia Saudita, Siria, Bangladesh, Etiopia, Filippine, Kenya, Sierra Leone, Uganda e Abu Dhabi. Nel 1996 è stato gravemente ferito da un cecchino israeliano, mentre documentava, per l’Agence France Press (AFP) il conflitto israelo-palestinese a Ramallah (Cisgiordania- Palestina). Rimpatriato in Francia, ha trascorso due anni all’ospedale “Les Invalides”, per veterani di guerra, dove il presidente francese, Jacques Chirac andò a fargli visita; per questo episodio ricevette il passaporto di cittadino francese.

Creatore e direttore dell’unità fotografica delle Nazioni Unite e di Aina Photojournalism Institute in Afghanistan, direttore fotografico per Agence France Press e Associated Press, Manoocher Deghati pubblica regolarmente i suoi lavori fotogiornalistici su National Geographic Magazine. Docente Masterclass per World Press Photo Amsterdam, nel 1984 ha vinto il primo premio del concorso nella categoria “News Feature” con un reportage sulla guerra tra Iran e Iraq, mentre nel 1986 si aggiudicato il terzo posto nella categoria “Daily Life” con una foto che ritrae le donne vestite di nero con il chador che partecipano ai funerali di un leader della rivoluzione. Per sei anni, inoltre, ha fatto parte della giuria internazionale del concorso World Press Photo.

Tra gli innumerevoli riconoscimenti internazionali ricevuti negli anni, è stato anche sei volte “Miglior foto del mese” per l’Agence France Press. Ha collaborato e collabora ancora con testate prestigiose come Time, Life Press, Newsweek, Figaro e Marie-Claire.

Per maggiori informazioni: Claudio longo tel. 339.7592094; [email protected].

(Ph Roberto Pagliara)