Prosegue la rassegna “Leggere per Vivere. Dialoghi d’Autore”, a Trepuzzi un incontro con Sergio Rizzo

La manifestazione ha preso il via nel mese di lugli. Oggi ospiterà il vicedirettore di Repubblica che dialogherà con il professore di Diritto Amministrativo di Unisalento, Pier Luigi Portaluri.

Ha preso il via nel mese di luglio e proseguirà per tutto il mese di ottobre la rassegna letteraria “Leggere Per Vivere. Dialoghi d’Autore”. Con il patrocinio dall’Amministrazione Comunale e promossa dal consigliere comunale delegato alle Politiche Culturali, Giacomo Fronzi, la manifestazione nella giornata di domani, Mercoledì 16 ottobre, a partire dalle ore 19.00 a Palazzo Guerrieri a Trepuzzi ospiterà uno degli autori e giornalisti italiani più illustri, Sergio Rizzo, vicedirettore di Repubblica, che dialogherà con Pier Luigi Portaluri, Ordinario di Diritto amministrativo dell’Università del Salento.

Nel corso del dibattito Rizzo parlerà del suo libro “La memoria del criceto”, edito da Feltrinelli.

“La Memoria del criceto” prende ironicamente in giro il popolo italico e le sue abitudini. “Viaggio nelle amnesie italiane” è il sottotitolo del libro e infatti è proprio un tour nelle memorie e nei luoghi quello che fa Rizzo. Tra ironia e terribile verità, ricordiamo o vediamo per la prima volta gli scempi compiuti nel nostro Paese, gli errori giudiziari e politici, le leggerezze, le promesse urlate al vento e mai mantenute. La storia italiana la vediamo allora per quella che è: un ripetersi di errori e di alterne vicende, sempre le stesse che in qualche modo reiterano atteggiamenti e gravi conseguenze.

Nel nostro Paese tutto sembra essere già successo perché è accaduto veramente cinquanta o cent’anni prima. Dall’Unità d’Italia alla Lega dei nostri giorni si era già discusso di un Paese unico o di una moneta unica. Ora quello che possiamo fare è cercare di non ripetere gli stessi errori ancora una volta, senza aver imparato nulla, proprio come i criceti in gabbia che semplicemente dimenticano i meccanismi precedenti. E poi c’è il territorio che dovremmo proteggere, ma che, invece, viene continuamente maltrattato, usurpato e a ogni scossa di terremoto ci si meraviglia se crollano case o si perdono vite. La storia del potere in Italia è molto frastagliata e imponente, ma, soprattutto talmente ripetitiva da sembrare un film che viene riavvolto. “La memoria del criceto” descrive questo meccanismo e lo fa ridendo di se stesso.



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