L’intrigo dell’umana natura, a San Cesario di Lecce lo spettacolo del Teatro dei Veleni

Il 12 ottobre, alle 20.30, la Distilleria De Giorgi ospiterà lo spettacolo tratto dall’opera Sangue sul collo del gatto” di Rainer Werner Fassbinder.

“Intrigo” sta per groviglio, intreccio, garbuglio di relazioni umane che, nella quotidianità, si fanno complicate perché fondate sull’incomunicabilità.

“Intrigo” è anche il titolo dello spettacolo teatrale che andrà in scena sabato 12 ottobre, alle ore 20.30, presso la Distilleria De Giorgi a San Cesario di Lecce. Per la regia di Alessandra Cocciolo Minuz, lo spettacolo teatrale si inserisce nell’ambito del percorso di formazione attoriale “Il corpo scenico: teatro e bioenergetica”, laboratorio del Teatro dei Veleni.

Lo spettacolo è liberamente tratto da “Sangue sul collo del gatto” del drammaturgo e regista tedesco Rainer Werner Fassbinder, opera che si adatta perfettamente all’ideologia del laboratorio di Alessandra Cocciolo Minuz, in cui il principale scopo è la ricerca della consapevolezza di una propria emotività, stimolo alla sperimentazione delle abilità comunicative e relazionali di ciascun partecipante. Uno scrivere crudo, quello di Fassbinder, intriso di visioni che concedono allo spettatore la possibilità di straniamento, di assistere lucidamente alla messa in scena senza esserne assorbito, mantenendo una prospettiva tutta personale rispetto a quello che accade sul palco. Si tratta di figure e voci che danno forma a narrazioni, a storie che gli esseri umani raccontano ad una creatura aliena, curiosa di capire come funzioni il loro mondo, che studia, osserva, ascolta, sforzandosi di comprendere, con la sua mente aliena superiore, il contorto dispiegarsi delle relazioni personali.  E come dietro a una vetrina, vengono presentati vari tipi umani, il poliziotto, il macellaio, l’amante, il maestro, la vedova, la figlia. Nessuno di loro risponde a un nome proprio, l’identità di ciascuno è data dal ruolo sociale assegnato. Sono figure anonime, tasselli della società, brandelli delle molte sfaccettature della natura umana.

L’aliena divora con gli occhi ogni loro gesto, ascolta avida le loro parole e, osservandoli, assimila il loro linguaggio, i desideri, le ossessioni, le mostruosità e da voyeur diventa attiva componente del groviglio di tipi umani.

Perfettamente attuali, i monologhi dei singoli personaggi diventano battute di un dialogo da inserire nel più ampio contesto della società contemporanea, con le sue contraddizioni e le sue diversità, gli incontri e i conflitti e il ritrovare, alla fine, nei volti altrui, lo specchio del proprio.



In questo articolo: