Di questo libro c’è chi ha detto che nessuno si salva. Forse hanno ragione, forse è davvero un libro in cui non c’è speranza. Nessuno cambia, se non in peggio, e la bestia pare un virus letale: basta il suo tocco per essere spacciati.
Andrea Donaera, gallipolino di nascita e bolognese d’adozione, esordisce con la NNE con questo romanzo potente: Io sono la bestia.
Apprezzato sia dalla critica che dai lettori, il libro sta andando a gonfie vele. Un successo inaspettato per lui, ma più che comprensibile per chi ha letto il libro.
Il suo è uno stile crudo e diretto, la storia altrettanto. Mimì, il boss della Sacra ha perso il figlio. Gliel’hanno ammazzato, dice.
Michele si è buttato dal quinto piano, ma per il padre è stato «spinto»; qualcuno gli ha fatto talmente male che lui ha preferito porre fine alla propria vita. Non si ferma a pensare Mimì, non s’interroga. Va avanti per la sua strada, lui deve pulire e punire, non vuole distrazioni, non ammette errori.
Senza il figlio gli restano la moglie e la figlia, ma non sono la stessa cosa, non sono abbastanza. In una spirale di violenza e discesa agli inferi, assistiamo impotenti alla sua deriva. Uno tsunami che travolge tutto ciò che incontra.
L’autore nei prossimi giorni sarà in Puglia per il booktour, nella sua Gallipoli, poi a Lecce, Bari e in altre città.
[a cura di Daniela Myr – Chili di Libri ]