“La carta ricorda”, il Museo Castromediano ospita la video installazione di Valentina Vetturi

La mostra prenderà il via il 10 giugno e terminerà il 26 novembre. Concepita nell’ambito del progetto Sparc sarò accompagnata da una serie di appuntamenti collaterali.

Prosegue l’impegno del Polo biblio-museale di Lecce nell’investigazione dell’arte contemporanea e dei suoi rapporti con tecniche e tradizioni del passato e continua a farlo con “La carta ricorda”, un vero e proprio viaggio immersivo di Valentina Vetturi nelle botteghe dei maestri cartapestai di Putignano, denso di interazioni e poetiche interferenze.

Il Museo Castromediano, dal 10 giugno fino al 26 novembre 2021, ospiterà la video-installazione concepita dall’artista nell’ambito del progetto Sparc, anche attraverso un programma di appuntamenti collaterali.

Il primo, oltre all’inaugurazione, si svolgerà il 22 luglio alle ore 19, nel museo Castromediano, con un talk tra l’artista e Silvia Lucchesi, direttrice del festival Lo schermo dell’arte e Caterina Riva, direttrice del Macte di Termoli.

«Nell’arco di un anno – ci racconta l’artista– ho frequentato questi spazi e dialogato i loro abitanti cercando una risposta alla domanda che prima di tutto mi ero posta: come è possibile raccontare un contesto già così sovraesposto? Ho scelto così di concentrare l’ascolto e lo sguardo sulla carta e di raccontare le differenti botteghe come fossero una, annullando così lo spirito competitivo che caratterizza il corteo del carnevale».

Valentina Vetturi

Nata nel 1979, lavora sul rapporto tra performance, scrittura e ricordo, al di là della dimensione privata e ricercando inattese possibilità visive.

Le voci e i personaggi che popolano le sue performance e installazioni sono veicoli di frammenti di realtà in apparenza molto distanti tra loro. Dai ghostwriters, ai direttori d’orchestra (in mancanza di orchestra), ai ricordi sonori di malati di Alzheimer, fino alla scomparsa di Ettore Majorana, messa in scena in una partita di scacchi, essi si muovono al confine tra presenza e assenza, interpreti invisibili del mondo che ci circonda.

Lunghi processi preparatori sono all’origine delle opere di Valentina Vetturi, la cui forma finale, dalla scena teatrale alla performance quotidiana su un treno pendolare, dal racconto sonoro alla scrittura come segno, esclude qualsiasi cornice linguistica data. Ha partecipato a residenze in Italia e all’estero e esposto le sue opere in istituzioni pubbliche e private, tra cui: MAXXI (Roma), Tranzit.ro (Bucharest), Istituto Svizzero (Roma), Fondazione Sandretto (Torino), MACRO (Roma), Festival di Santarcangelo di Romagna (Rimini), Kunsthalle Göppingen (DE), Auditorium (Roma), Spazio Salenbauch (Venezia), Viafarini (Milano), FAAP (San Paolo), Galleria Marilena Bonomo (Bari).



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