Ma quale alcool, meglio i libri! Sul web spopola la «book nomination»

Dopo la «Nek Nomination», la sfida a colpi di cocktail rigorosamente alcolici che si era diffusa a macchia d’olio sui social network, a spopolare tra i giovani è¨ la «Book Nomination», la sfida a suon di libri. Sei stato nominato, adesso leggi!

Dall’alcool ai libri per dimostrare che i giovani non sono tutti uguali. Si tratta dell’ultima moda diffusa sui social network: la book nomination che consiste nel pubblicare l’estratto di un libro entro le ventiquattro ore dal momento in cui si viene «taggati» indicando titolo, autore e nomi di almeno tre amici che dovranno fare altrettanto

Giovani, alcool, smartphone e social network. Erano questi gli ingredienti della nek nomination, nome inglese dell’ultima stupida tendenza che aveva trovato terreno fertile anche in Italia. La folle sfida a suon di cocktail non è la prima e non sarà, purtroppo, nemmeno l’ultima moda che si è diffusa in e grazie alla rete, lì dove tutto viene amplificato, lì dove tutto è lecito, lì dove qualsiasi fenomeno, anche se negativo, riesce a raggiungere un immenso numero di persone, senza limiti geografici e con una velocità impensabile fino a qualche anno fa. Anche il punto di forza di questo «gioco alcolico» va ricercato nella viralità, come dimostra il fatto che sia arrivata anche nel Belpaese dalla lontana Australia. Sulla nek nomination è stato detto e scritto tutto e spesso, nella foga di capire il perché molti giovani abbiano abbracciato questa poco salutare tendenza si è caduti nell’errore di fare di tutta l’erba un fascio.

Non si creda, infatti, che tutti gli adolescenti siano così entusiasti di farsi immortalare in quell’ordalia perversa. Anzi. Nell’epoca in cui tutto sembra dover per forza nascere e finire sul web (amori, amicizie, passioni…), in un momento in cui la mancanza di giudizio e l’esagerazione sembrano prevalere, in un tempo in cui ogni minuto deve essere immortalato e pubblicato perché tutti devono sapere c’è chi rifiuta di finire nel calderone, chi non ci sta a far parte della cosiddetta generazione bruciata, alla deriva o priva di qualsivoglia valore. È l’esercito dei giovani che hanno deciso di ubriacarsi sì, ma di libri. Perché è così che accade: se è vero che ci sono mode negative che si diffondono a macchia d’olio facendo proseliti in ogni dove, è altrettanto vero che in questo “giro al massacro” qualcuno ha il coraggio di dire no. Una sorta di rivalsa, insomma.  

Così, ecco che arriva la Book Nomination. Le regole sono le stesse, ma invece di svuotare bottiglie e bicchieri si scrivono citazioni, si leggono passi. Una catena di sant’Antonio che sta letteralmente prendendo piede su facebook tanto quanto il suo alter ego negativo. Insomma libri al posto di un chupito, Baricco al posto di una Heineken. Dostoevskij al posto di un super alcolico.

Pare che a dare il là sia stato Diego, un ragazzo di Bologna. La sua citazione forse non a caso era  tratta da Soffocare di Chuck Palahniuk  «Possiamo passare la vita a farci dire dal resto del mondo cosa siamo: sani di mente o pazzi, stinchi di santo o sessodipendenti, eroi o vittime, oppure possiamo scegliere da noi. E forse inventare qualcosa di meglio è proprio il nostro compito».

L’iniziativa non ha tardato a girare, passando dall’Italia alla Spagna e agli Stati Uniti. Se la condivisione ha diffuso comportamenti sbagliati, ora c’è la prova che può allo stesso modo e con la stessa forza veicolare messaggi e comportamenti decisamente più corretti.