La trama. Michele Modugno (De Santis) è un muratore pugliese con l’hobby della musica, vive in un grande trullo con la vecchia madre e la sorella. Per ripianare un debito contratto con la banca, Michele affitta d’estate un piccolo trullo di sua proprietà sul mare. Il giorno prima di ospitare una turista, Giada, riceve purtroppo una brutta sorpresa. Il trullo gli è stato rubato.
Non potendo ospitare nessuno, decide di accogliere la turista milanese in casa sua. La donna, tuttavia, non è la solita anziana signora ma una giovane e bella manager milanese che porterà scompiglio nella vita del buon Michele. La diversità di carattere costringerà i personaggi a scontri vivaci, ma poi la vicenda si colorerà con le tinte della storia d’amore, forse improbabile, ma alquanto divertente.
Uccio De Santis porta con sé il suo tradizionale repertorio di gag comiche e battute esilaranti. Il cast punta sullo zoccolo duro del Mudù, il tour di barzellette e sit comedy che lo ha reso famoso, ma punta anche sul contributo di una grande interprete, la bella Lorena Cacciatore, attrice palermitana d’origine, ma romana d’adozione.
La Cacciatore che ha frequentato la scuola di cinema Silvio D’Amico è nota al pubblico italiano per le sue apparizioni convincenti in alcune fiction televisive, l’ultima delle quali “Baciato dal sole”, è in programmazione proprie in questi giorni su Rai uno.
L’ambientazione è tipicamente pugliese, quella della Valle d’Itria, con il paesaggio a tutti noto delle campagne disegnate da muretti e trulli. Girato tra Cisternino e Martina Franca si compiace di un tratto narrativo semplice e chiaro che non cede a facili trovate d’effetto e che risparmia al pubblico la tiritera delle parolacce al Cinema. Un linguaggio pulito insomma e un messaggio benevolo, di forte attaccamento alle radici familiari e al territorio.
Il film non si attarda sulla retorica della denuncia sociale, tuttavia porta in superficie alcuni aspetti nascosti che si trasformano in un danno all’economia della puglia, come il furto dei trulli, sempre più frequente o quello degli ulivi monumentali e dei muretti a secco, sottratti da ignoti, specie nel Salento, per essere utilizzati come arredi esterni da giardino in alcune ville private del nord. Un impoverimento del territorio inaccettabile e pericoloso.
Per il resto la pellicola diretta da Vito Cea, già al fianco di De Santis nell’esperienza del Mudù, è prodotta da Mimmo Cavallo e distribuito da Adriatica Film e gode del contributo finanziario di Apulia Film Commission.
Per Uccio De Santis si tratta del secondo lungometraggio.
