Pietro Guida “Piazza d’Italia”, al Castello di Copertino in mostra le sculture dell’artista campano

L’esposizione prenderà il via il 14 luglio, giorno del compleanno dell’artista e si concluderà il 19 settembre. Saranno esposte opere concepite negli ultimi 25 anni.

Coppie, Donne in attesa, Acrobati, Genitori e Bambini, ma anche figure mitologiche e rappresentazioni di sogni si radunano, poeticamente, nella piazza d’armi del Castello di Copertino per tutta l’estate 2020. È un rendez vous ancor più atteso, nell’epoca del post lockdown, poiché tutte insieme queste sculture rappresentano una forma di resistenza alla solitudine e alla caducità dell’esistenza, un inno alla vita e all’energia della cultura nella contemporaneità, attraverso la forza dell’arte.

Si svolgerà dal 14 luglio al 19 settembre prossimi Pietro Guida “Piazza d’Italia”, una mostra dedicata al maestro nel giorno del suo 99esimo compleanno, organizzata dalla Direzione Regionale Musei Puglia e la Direzione del Castello di Copertino.

Le sculture di Guida – 99enne artista campano di nascita, residente a Manduria, in Puglia, dagli anni Cinquanta – sono state selezionate da Mariastella Margozzi e Lorenzo Madaro, curatori dell’esposizione e raccolte nel cortile del Castello di Copertino con il coordinamento e la supervisione di Pietro Copani. Si tratta di opere realizzate in cemento nella casa-studio di Manduria, dove il maestro vive circondato da centinaia di sue opere, posizionate nelle stanze che si rincorrono tra laboratori, depositi e biblioteca e anche all’aperto, tra gli alberi e le piante del grande giardino.

La serie di sculture, concepite negli ultimi venticinque anni plasmando una materia complessa e densa di suggestioni come il cemento (in alcuni casi perfino dipinto), vive idealmente in una grande piazza dove le vite si incontrano, i corpi dialogano, gli sguardi si incrociano, i gesti danno come eterni e contingenti insieme. La scultura di Pietro Guida non nasconde i riferimenti alla storia dell’arte, in alcuni casi omaggia i suoi ideali maestri – Marino Marini e Arturo Martini – in altri evidenzia uno spiccato interesse per il mito, la letteratura e la musica.

Presenze senza tempo, brandelli di forme e materia che si rincorrono e si solidificano sotto forma di anatomie, che vivono lo spazio architettonico della piazza d’armi del maniero, incontrando lo sguardo e la presenza dei visitatori, completando la loro stessa essenza di forme in dialogo.

Il progetto espositivo è stato studiato per consentire ai visitatori di osservare le opere tenendo conto delle attuali norme di sicurezza nei musei nel post Covid e anche per questo – infatti – si è deciso di esporle all’aperto. Una unica sezione interna della mostra accoglierà, invece, un nucleo selezionato di disegni dell’artista realizzati con diverse tecniche tra gli anni ‘80 e gli ultimi mesi, insieme alla proiezione di alcune interviste video.

Un’appendice della mostra è collocata anche al Castello svevo di Bari, dove è esposta un’unica grande opera che rappresenta un tema sociale caro all’artista: quello dei carcerati che anelano il contatto con il mondo esterno. I Prigioni si inserisce così nella sala del Castello che dà voce alle problematiche sociali e apre alla possibilità di un dibattito su di esse.

La mostra è accompagnata da un catalogo con contributi, oltre che dei curatori Margozzi, Madaro e Copani, di diversi autori, tra cui Francesco Abbate, Brizia Minerva, Marina Pizzarelli e Michele Prisco, e con un ricco apparato fotografico di Beppe Gernone che documenta il work in progress dell’allestimento delle sculture all’interno del Castello.

La mostra sarà visitabile dal 14 luglio al 19 settembre dal lunedì al sabato dalle 8.30 alle 13.30.

Fino al 31 agosto, inoltre, sarà ancora possibile visitare all’interno del Castello la mostra Under pressure. Baldo Diodato per Copertino, a cura di Pietro Copani e Lorenzo Madaro, che propone una panoramica del lavoro recente del maestro dopo circa tre decenni di vita tra New York e Philadelphia.



In questo articolo: