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Nel cast del film di Paolo Sorrentino che ha conquistato l?Oscar, c?è¨ anche Annaluisa Capasa, giovane attrice e figlia dello stilista Ennio Capasa.

Cinema. Nel cast del film di Paolo Sorrentino che ha conquistato l’Oscar, c’è anche Annaluisa Capasa, giovane attrice e figlia dello stilista Ennio Capasa 

Sono le 3.45 ora italiana quando dal Dolby Theatre di Los Angeles Ewan McGregor e Viola Davis annunciano che «La Grande Bellezza» il film di Paolo Sorrentino ha vinto l'Oscar come miglior film straniero. Dopo quindici anni l’ambita statuetta d’oro torna a parlare italiano. L’ultima volta era accaduto con il capolavoro di Roberto Benigni, La vita è bella. «Ho cercato la grande bellezza», dice il protagonista Jep Gambardella, alla fine del suo percorso umano e spirituale.

«E non l’ho trovata». È la constatazione rassegnata. Sulla pellicola è stato detto e scritto di tutto, persino che quando finisce lasci poco. Eppure chi lo aveva accolto con freddezza e scetticismo ha dovuto ricredersi anche solo per il fatto che grazie al lungometraggio l’Italia ed il suo cinema che tanto ha dato in passato è tornata meritatamente al centro dei riflettori internazionali. Ed in attesa di vedere il film sul piccolo schermo nel tentativo di capire il perché di tanto successo non ci resta che gioire per un premio che fa onore, non solo a chi lo riceve.

Come fa onore il fatto che cast del film del regista napoletano, ci sia anche Annaluisa Capasa, figlia di Ennio Capasa, lo stilista salentino creatore del marchio Costume National. Annaluisa nonostante sia stata scelta per una parte minore ha comunque un ruolo significativo: è lei, infatti, il primo, grande amore del giornalista interpretato da Toni Servillo. È lei la chiave di lettura del personaggio magistralmente messo in scena dall’attore.
La grande bellezza sta anche in questo e non solo nelle cartoline di una Roma incantevole. Sta nell’assenza, nel rimpianto, nella nostalgia delle occasioni avute e perse. Sta nel silenzio riflessivo delle passeggiate in giro per la capitale o quello corrosivo dei suoi ricordi che lo riconducono ai suoi primi affetti, quelli appunto per Elisa de Santis.