La mediazione tecnologica come parte integrante del rapporto tra uomini, natura e società. A spiegarlo ieri – presso l’elegante Palazzo Gallone di Tricase – è stato Giorgio Griziotti, autore del libro “Neurocapitalismo”. Un’opera che intende esplorare le contraddizioni inerenti alle dinamiche culturali, antropologiche, socio-economiche e politiche. L’incontro con l’autore, moderato da Anna Lena Manca, dirigente scolastico dell’Istituto “Don Tonino Bello” di Tricase-Alessano, ha permesso di evidenziare i punti focali del volumi davanti ad un pubblico attento e interessato. Anche perché l’argomento riguarda varie generazioni, non soltanto le cosiddette “nuove”. Da un lato, la razionalità economica del Neurocapitalismo. Si veda, ad esempio, come il free software divenga oggigiorno strumento di mercificazione, di controllo automatico e di gestione della crisi. Dall’altro, il ruolo crescente delle produzini autonome, nonché degli usi alternativi e antagonisti delle nuove tecnologie.
Giorgio Griziotti – fra i primi ingegneri informatici usciti dal Politecnico di Milano – conduce il lettore in un percorso sorprendente e originale, facendogli a percepire la funzione dirompente assunta dalle più attuali tecnologie. Del resto, l’autore ha acquisito una lunga esperienza nel campo delle TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione).
Non solo. Occorre ricordare la sua partecipazione al movimento autonomo italiano negli anni Settanta. Un’esperienza che lo ha posto nella condizione di svolgere gran parte della sua attività professionale all’estero.
Inoltre, i suoi più recenti saggi sono apparsi nelle opere collettive: Creative Capitalism, Multitudinous Creativity, Lexington Book, Londra, 2015, La Moneta del Comune, Alfabeta2-Derive&Approdi, Roma, 2015. È uno degli animatori del collettivo internazionale “Effimera”.