Piano Piano Festival arriva alla terza edizione. Quattro giorni di musica, teatro, arti performative

Quattro giorni di grande musica e arte per un programma ricco di eventi. Irene Scardia racconta le novità e i segreti della terza edizione del Festival.

E’ arrivato alla terza edizione Piano Piano Festival, quattro giorni di musica, teatro, arti performative, che dialogano e si articolano in luoghi diversi dal consueto, scelti e selezionati, con l’intento di creare una relazione più intima e diretta con il pubblico.

Leccenews incontra Irene Scardia, direttore artistico del Festival, alla vigilia dell’inaugurazione della prima serata, lunedì 2 luglio a Lecce nell’ex monastero degli Olivetani.

L’ ascolto musicale nei salotti o nelle dimore di mecenati e appassionati risale a una consolidata tradizione ma qui la formula si coniuga con la modernità: il pubblico ha contribuito materialmente all’organizzazione, tramite raccolta fondi. Come è andata? “Modernità per noi è anche questo: fermarsi e tornare indietro a recuperare una buona pratica: la musica da vivere a contatto con il pubblico. Non ci interessano i grandi numeri, ma un luogo in cui chi fa arte e chi ne fruisce trovano la dimensione ideale.
Tornare a pratiche, come l’house concert, che fino a dieci anni fa in Italia sembrava scomparso, ha significato per noi rivoluzionare il senso del live: l’informalità ha prodotto situazioni di contatto fra le persone, un modo altro di vivere il fare musica, il fare arte e spettacolo.
Il crowdfunding è stato uno strumento nuovo per creare relazioni. L’idea nasce dalla volontà di trovare altre strade, oltre al finanziamento pubblico istituzionale, per dare vita a un evento culturale di qualità. Abbiamo chiesto al pubblico di diventare protagonista e produttore dell’evento, di realizzarlo insieme a noi. Sicuramente in tre anni stiamo scoprendo un pubblico sempre più partecipe, più attento, più consapevole. Un pubblico che, in questi mesi, si è preso la briga di chiamare, di scriverci, di contribuire e scegliere: di far crescere un evento in cui crede”.

Una etichetta discografica Workin’ Label, un’associazione culturale l’Orchestrina, l’attività di docente di pianoforte. Un’energia ed un’esperienza che crea team con i musicisti Carolina e Filippo Bubbico, tuoi figli, e con i tanti altri professionisti, amici e appassionati che credono nel progetto. Il gruppo crea il successo? “Il segreto della squadra credo che risieda nella passione e soprattutto nella voglia di fare cose belle. Obiettivo dell’etichetta è quello di creare sinergie diverse fra i musicisti. Da anni abbiamo deciso di realizzare le cose a modo nostro, lavorando nell’interesse dei musicisti e del pubblico. Oggi siamo felici dei risultati. Lavoriamo con artigianalità e con cura. Ogni disco, ogni progetto è seguito per come deve essere, secondo noi: un prodotto della creatività e dell’ingegno dei musicisti e dell’etichetta che lo affianca e lo supporta in tutto il percorso.

I grandi numeri non sono il fine: vogliamo riportare la musica e la sua fruizione, dal vivo e non, a una dimensione più autentica, fatta di rapporti umani.
Ovviamente il fatto che ci sia un gruppo di famiglia forte è fondamentale e ha creato le basi di tutto il lavoro: il rapporto di fiducia con gli artisti e in generale nei confronti di quello che siamo e che facciamo. Ovviamente la squadra si costruisce passo dopo passo sulle cose positive che riusciamo a creare e poi anche sul valore e la qualità dei musicisti.
Il tratto distintivo è anche la scelta di fare la differenza: favorire l’emersione di talenti del territorio e creare nel territorio collaborazioni tra musicisti straordinari di tutto il mondo. Ciò che facciamo non è il mainstream e non ci occupiamo di eventi di largo pubblico, ma questo è diventato un tratto distintivo e vincente in qualità per la nostra etichetta”.

Quattro serate intense, con progetti inediti, meltin pot di personalità e di sonorità e Alberto Fortis che ritorna a cantare dal vivo.
“Il tratto distintivo di Piano Piano Festival è proporre per lo più progetti inediti, cose mai viste, primi incontri in assoluto fra artisti straordinari. È questo che rende il Festival differente rispetto ad altre manifestazioni. Chi viene a Piano piano festival, sa che ascolterà e vedrà sicuramente delle novità assolute.
Quest’anno ci siamo presi la ‘libertà’ di uno slancio verso una star del pop e della grande musica cantautorale italiana, con il live di Alberto Fortis. Un’esperienza che per tanti motivi fa lievitare il nostro l’entusiasmo: dal legame generazionale all’artista e alla sua storia, all’idea e all’occasione colta, che riporta un grande momento di musica nel nostro territorio. In ogni caso anche Fortis è un ritorno al pubblico, dopo tanti anni, per i suoi 40 anni di carriera. Ed è per noi e per il pubblico semplicemente una gioia. Per una generazione Fortis è un simbolo, per i ragazzi dai trent’anni in giù questo live è un’occasione imperdibile.
Siamo poi sempre stati attenti alla costruzione di percorsi di contaminazione delle arti, con le varie residenze che hanno unito artisti di differenti settori, teatro, musica, danza, pittura. È stata sempre una vocazione della nostra etichetta e dell’associazione. Abbiamo iniziato nel 2016 e adesso abbiamo confermato l’idea inserendo anche la danza e le arti performative in genere nel Festival. Il percorso è destinato ad ampliarsi sempre di più, chissà che cosa potrà accadere nella prossima edizione…”.

Fitto il programma sul sito di Workin Label.



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