“Formicae”, il nuovo romanzo di Piernicola Silvis è il primo libro edito da SEM (Società Editrice Milanese). Dopo aver fatto tappa a Foggia e a Bari, sarà presentato il 18 gennaio a Lecce alla Libreria Liberrima in corte Cicala, alle ore 18.
La giornalista Paola Moscardino dialogherà del romanzo con l’autore e l’editore Antonio Riccardi, ex direttore letterario di Mondadori che insieme a Riccardo Cavallero, già direttore generale di Mondadori,e a Valerio Giuntini, ex direttore commerciale sempre di Mondadori, hanno fondato SEM, una piccola casa editrice che pubblicherà una ventina di libri all’anno.
“Formicae” è il quarto romanzo di Piernicola Silvis. C’è Foggia, il suo paesaggio, la malavita, le nevrosi di provincia, le vite pubbliche e private che intrecciano ipocrisie e solitudini abbandoni e perversioni. “Formicae” è un thriller con gli ingredienti di un noir, orchestrato su tensioni psicologiche e psicotiche.
L’esperienza professionale dell’autore, questore di Foggia, si articola in più registri narrativi delineando figure tipizzanti nell’intreccio narrativo. Una telefonata anonima fa rinvenire in una discarica il corpo senza vita di un ragazzino, Livio Jarussi, ormai smembrato nella terra dopo due anni dalla morte, e l’unica traccia, un indizio da cui partire per le indagini, è un brandello di felpa in cui è l’orsetto Teddy Bear. Guarda caso nella telefonata si parla di uno zio Teddy. Di lì a poco scompare un altro ragazzino a Manfredonia. E’ psicosi, è notizia che rimbalza sui media come mercurio esploso da un termometro rotto. E’ un caso che scotta, è necessario un investigatore specializzato e da Roma viene mandato Renzo Bruni dello Sco, già reduce dal fallimento per non aver risolto il caso due anni prima.
Il lettore sa chi è l’assassino; ne conosce “vita, morte e miracoli”, si miracoli, perché dietro la pedofilia e la follia ossessiva omicida c’è un ambiente di religiosità bieca e bigotta, fatta di abbandoni e tirannie morali ed affettive, incorniciate in una famiglia “normale”. E così la partita per risolvere il caso non è solo una caccia, ma un botta e risposta, una competizione con il superpoliziotto fatta di testi deliranti che l’assassino conclude con una lista di parole, una traccia ambigua con cui sfida e attraverso cui spera di essere scoperto. Al lettore, il finale.
di Maria Agostinacchio
