“Come zolle disgiunte lamentiamo smarrimento”. Torna l’appuntamento domenicale di Leccenews24 con la poesia e questa volta ci fanno compagnia i versi della poetessa Emanuela Rizzo. La sua è una poesia che ci invita a una profonda riflessione sull’alienazione e la disconnessione nel mondo contemporaneo. La poetessa, con una voce che unisce malinconia e lucida denuncia, dipinge un quadro di una società che finge di vivere, distratta e indifferente alle tragedie che avvengono lontano, ma che in realtà la toccano da vicino.
“Come zolle disgiunte lamentiamo smarrimento” in fondo è un forte monito che ci interpella direttamente, chiedendoci di guardare oltre la superficie delle nostre vite e di riconoscere la nostra interconnessione con il mondo. La poesia di Emanuela Rizzo è un promemoria doloroso e necessario che l’indifferenza ha un costo, e che il nostro smarrimento interiore è il riflesso del dolore che ignoriamo all’esterno. La sua voce poetica, intrisa di malinconia salentina e universale, ci invita a una rinascita spirituale e a una maggiore empatia.
Hanno vaghe sfumature
i pensieri che
si aggrovigliano
come corde di pescatori
al tramonto.
Si fa finta di vivere
mentre le bombe
in paesi lontani
fanno fuochi d’artificio
senza festa
nel cielo.
Viviamo come fossimo
zolle di terra disgiunte
e lamentiamo smarrimento,
puntando il dito
contro le avversità
meteorologiche.
In realtà risuonano
in noi
pianti di bambini di altri
che non riusciamo a consolare
e non ci resta che pregare
per una reale rinascita
di questa terra,
dimentica del suo martirio,
al tramonto.

Ph. Giuseppe Quida
(la foto di Copertina è di Ada Colazzo)
