‘Aria di famiglia’, il senso del tempo tra novità e imprevisti nel nuovo romanzo di Piperno

Per una serie di motivi improbabili e rocamboleschi, il protagonista del romanzo risulta essere l’unico affidatario di un bambino…

Passare da una lunghissima adolescenza ad una precoce vecchiaia, senza passare dalla vita adulta. È ciò che accade, a detta di Alessandro Piperno, a chi non ha avuto figli. Da questa idea nasce Aria di famiglia, pubblicato da Mondadori, la cui storia è collegata al precedente romanzo ‘Di chi è la colpa‘, il cui protagonista è lo stesso.

Il professore Sacerdoti, scrittore, misantropo e di mezza età, vive solo in una casa molto grande e piena di libri. Vittima di un provvedimento disciplinare per aver citato durante le sue lezioni universitarie delle frasi misogine di Flaubert e in piena crisi creativa, gli giunge improvvisamente una notizia: una cugina, vedova e che non frequenta da anni è morta e ha lasciato orfano il figlio di 8 anni, Noah.

Per una serie di motivi improbabili e rocamboleschi Sacerdoti risulta essere l’unico affidatario del bambino. Inizia così una nuova vita, in cui la paternità maldestra si alterna ad una insolita tenerezza.

Aria di famiglia è un romanzo di una ironia sconfinante, di impronta classica in cui il senso del tempo che trascorre, diventa fulcro della narrazione: i personaggi maturano e si trasformano proprio come nei grandi classici di Jane Austen e Gustave Flaubert. Capire gli altri significa riuscire a immaginare ciò che provano, scrive Piperno.

Un ritratto dei cinquantenni e delle incapacità con cui questi devono fare i conti.

Un romanzo in cui la letteratura compete con la vita vera con un finale aperto e ambiguo, in cui
la maestria di Piperno nell’intrecciare l’ironico con il profondo si manifesta nel modo in cui riesce a rendere incredibilmente realistiche le contraddizioni e le ipocrisie della vita familiare.



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