Prosegue con successo la rassegna “L’Italia delle donne”, una lezione di storia su Margherita Sarfatti

La manifestazione ideata dagli Editori Laterza ieri ha raccontato la figura di Margherita Sarfatti che ha attraversato da protagonista indiscussa il Novecento fino alla sua morte nel 1961.

Registra ancora il sold out la rassegna “L’Italia delle donne”, il ciclo di “Lezioni di Storia” ideato dagli Editori Laterza, organizzato in collaborazione con la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari, con il patrocinio del Comune di Bari – Assessorato alle Politiche culturali e turistiche e della Regione Puglia.

Un affresco a tinte vivaci che descrive la storia attraverso la biografia e le res gesta di donne dalla personalità riguardevole.

Domenica 8 dicembre è toccato a Margherita Sarfatti, nata Grassini nel 1880, di origine ebraica la donna che ha attraversato da protagonista indiscussa il Novecento fino alla sua morte nel 1961.  Un racconto avvincente che ha tratteggiato il prof. Emilio Gentile, professore emerito alla Sapienza di Roma.

Emilio Gentile

Margherita Sarfatti è davvero una donna di avanguardia. Socialista alla prima ora, femminista, convinta assertrice che la storia è un susseguirsi di gerarchie ovvero di elìte, troverà nel giovane Benito Mussolini la manifestazione politicha dei suoi ideali di costruzione di una nuova Italia.

Grande intellettuale era convinta assertrice del potere dell’arte come spinta propulsiva all’innovazione, vicina per certi aspetti alle idee del socialismo rivoluzionario, come Mussolini, dal 1909 è alla testa della rubrica di critica d’arte dell’Avanti!, poi redattrice de Il Popolo d’Italia, e della Gerarchia.

Un ritratto di Margherita Sarfatti

 

Il suo salotto fu frequentato dai Futuristi, fu amica di Boccioni, Einstein e Ada Negri, amava collezionare amicizie influenti ed altolocate. Seguì la scolta di Mussolini verso il Fascismo e contribuì a creare l’immagine del Duce, redigendo una delle prime biografie agiografiche, intitolata Dux che uscì quasi immediatamente in un’edizione in inglese dal titolo The life of Benito Mussolini.

Da critica d’arte e intellettuale riunì un gruppo di intellettuali ed artisti noti come la corrente di Novecento, di cui fece parte Sironi. Alla vigilia della guerra di Etiopia prese le distanze da Mussolini e dalle sue smanie che la Sarfatti lesse come presupposto per un ego che lo avrebbe portato alla distruzione. Dopo aver intrattenuto rapporti negli Stati Uniti con Roosvelt, di cui scrisse gli elogi in opposizione all’ormai irrefrenabile Duce, a seguito delle leggi razziali antisemite, nel 1938, riparò in Argentina. Rientrerà in Italia solo nel 1947 e vivrà appartata nella sua villa di Cavallasca, presso Como, sino alla morte, avvenuta all’età di ottantun anni, nel 1961.