All’indomani dell’apertura tanto attesa del Teatro Apollo incontro Eraldo Martucci, penna storica del Nuovo Quotidiano di Puglia, curatore della pagina di critica musicale, appassionato e colto melomane.
Eraldo Martucci la tua impressione immediata sulla serata appena trascorsa. Emozioni e ricordi.
"L’emozione è stata tantissima, ovviamente. Entrare in un teatro è sempre un’esperienza esaltante. A maggior ragione in questo caso, quando rivedi un luogo che hai frequentato a lungo. Sono stati infatti tantissimi film che ho visto all’Apollo, uno su tutti “Il marchese del Grillo”. E quando la famiglia Cappello decise di chiudere nel 1986, per tutti noi che frequentavamo con assiduità quel posto fu veramente una grande ferita. D’altronde con gli incassi sempre più ridotti per la concorrenza della televisione e delle prime multisale, e tenendo anche conto delle sempre più puntuali ed onerose normative in tema di sicurezza, la scelta fu inevitabile".
Un programma di tradizione: Verdi evergreen e poi Rossini, Mascagni, Mozart, senza escludere gli istituzionali Mameli e Beethoven
"Sì, un programma colto e popolare allo stesso tempo, come giustamente si conviene in queste occasioni quando è d’uopo celebrare con la musica “forte”, per usare un’espressione tanto cara a Quirino Principe. Come si è fatto d’altronde all’inaugurazione del Teatro Verdi di Brindisi nel 2006, e del rinato Petruzzelli nel 2009. Ed i due inni sono ovviamente parte integrante della nostra storia".
Coro con forte personalità ed orchestra OLES: un tandem di successo.
"Sono stati infatti principalmente loro gli artefici del grande successo. E a chi ancora lamenta ingiustificatamente l’assenza di artisti salentini, ricordo che tra orchestra e coro sul palco erano presenti circa 120 artisti salentini di assoluto valore. E galvanizzati dall’eccezionalità dell’evento hanno effettivamente dimostrato personalità e carattere, oltre che qualità".
La direzione artistica di Katia Ricciarelli è una conferma di scelte di qualità
"Un’ulteriore conferma, direi. Intanto ha fatto venire per la prima volta a Lecce un direttore come Gianluigi Gelmetti, che occupa un posto tutto particolare nell’olimpo dei grandi direttori internazionali. Paolo lsotta sul Corriere della Sera si espresse così nei suoi confronti: «Gianluigi Gelmetti mostra un possesso interiore delle partiture, che può definirsi solo sbalorditivo». Ed il merito del successo musicale della serata è stato certamente anche suo, oltre che dei due cantanti, il soprano Cinzia Forte ed il tenore Marco Ciaponi, ottimi interpreti nei brani della “Traviata” in cui sono stati protagonisti. E poi Giancarlo Giannini interprete vibrante del Riccardo III".
Cosa sogna Eraldo Martucci per l’Apollo
"Sogno intanto un teatro che non si ponga in concorrenza con l’altro comunale, il Paisiello, e con quello privato, il Politeama Greco. L’Apollo anzi dovrà servire da stimolo per un’offerta culturale sempre più varia e vasta. Ora, a prescindere dal modello di gestione che verrà adottato, mi auguro certamente che questo bellissimo teatro possa ospitare eventi e spettacoli, sia musicali che di prosa, solo di grande qualità. Così come mi auguro che possa presto diventarela “casa” della nostra orchestra".
di Maria Agostinacchio
