Satira e critica. I due pesi e le due misure di Laura Boldrini

Virginia Raffale imita la Boschi ed è¨ polemica sulla satira. La Presidente della Camera la definisce sessista.

Continua a far discutere l'imitazione di Virginia Raffaele sul ministro alle Riforme Costituzionali, Maria Elena Boschi andata in scena a Ballarò 

La Presidente della Camera, Laura Boldrini, ha deciso: la satira di Virginia Raffaele sul ministro Boschi è sessista! Nella gag andata in onda su Ballarò, la bravissima attrice comica italiana fa il verso alla ministra dem: dopo aver risposto in maniera molto argomentata ad alcune domande dello pseudo intervistatore, quando deve entrare nel merito delle questioni, strabuzza gli occhi, farfuglia parole di senso incompiuto e fulmina il suo referente con uno sguardo dolce ed ammaliante che rimanda ad atmosfere oniriche che nulla hanno a che fare con la forza dei problemi sui quali è chiamata ad intervenire.

La gag non è nuova, il suo schema è solito: una donna bella colpisce più per ciò che è che per ciò che dice. E quando non sa colpisce ugualmente chi le è di fronte proprio perché è bella. Sessismo? A noi non pare. Sembra piuttosto la caricatura di una persona che stiamo imparando a conoscere in queste settimane e che giudicheremo per il suo lavoro e non certo per il tacco 12 che indossa…e che comunque non sfigura.

Ciò che colpisce però è che la brava Raffaele, proprio una settimana prima aveva imitato Francesca Pascale, l’attuale compagna di Silvio Berlusconi, una bella e giovane napoletana, che recita anche qui uno stereotipo ben noto. Chiamando l’attempato Cavaliere “il mio ragazzo” allo stesso modo in cui una fidanzatina chiama il suo boyfriend coetaneo, la Raffaele mandava in scena il personaggio della “marescialla” di loreniana memoria: la giovane napoletana si comporta come una parvenu arrivata al grande palazzo e con il piglio forte e deciso vuole cambiare le regole, soprattutto quelle comportamentali del suo fidanzatino, a quanto si dice, sempre attento a guardare tutte le bellezze che gli passano davanti, senza tralasciarne nessuna. In quel caso la satira non offendeva la Signora o Signorina Pascale? Oppure contro di Lei tutto è permesso?

Insomma, la stessa solfa di qualche settimana fa: contro la Carfagna, la Gelmini, la Santanché e la Prestigiacomo tutto è dicibile. Ma appena i cinque stelle si sono permessi di “offendere” volgarmente le neo deputate del Pd subito è partita la difesa di genere.  
Ora, la Boldrini può dire ciò che vuole e difendere chi le pare. Ma il Presidente della Camera non può far passare proprio per difesa di genere ciò che pare una semplice difesa politica perlopiù di parte. Le donne, proprio le donne, di queste difese non sanno che farsene. E, come intelligentemente ha fatto proprio la Boschi, si difendono e contrattaccano con un sorriso. 



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