Si presenta dopodomani l’opera prima del leader dei Sud Sound System, personaggio salentino vero del panorama musicale internazionale. Si tratta della storia del forte legame di un’anima a un luogo in 107 pagine e molte corse in mountain bike; suggestioni musicali; consigli di cucina; vademecum rivoluzionari; qualche amore timidamente sottaciuto a fronte di una sfilza di ideali sfrontatamente realizzabili.
La prestigiosa casa editrice Laterza ha scelto di pubblicarlo nella collana “Controcanto”, collana dedicata a una serie di narrazioni talmente territoriali che non possono che essere cosmopolite o almeno transnazionali. Stiamo parlando «Salento fuoco e fumo», l’opera prima di Nandu Popu, leader dei Sud Sound System. Dialogherà con l’autore Cosimo Valzano, già Sindaco di Trepuzzi, mentre la Compagnia “nordsalentoteatro” leggerà alcune pagine del romanzo.
Si tratta della storia del forte legame di un’anima a un luogo in 107 pagine e molte corse in mountain bike; suggestioni musicali; consigli di cucina; vademecum rivoluzionari; qualche amore timidamente sottaciuto a fronte di una sfilza di ideali sfrontatamente realizzabili. “Salento fuoco e fumo” è un “roman à chef” molto riuscito, perché anche se il suo Narratore si nasconde dietro una M, e non tutto ciò che sembra autobiografico lo è veramente, è pur sempre un’autobiografia in cui tutto è storia personale tranne giusto quello che, grazie a Dio, è collettivo o universale. Il libro è firmato da Nandu Popu, nome d’arte di Fernando Blasi, voce e paroliere dei Sud Sound System, romanziere intimista, poeta del paesaggio e della pedalata, esperto di tramonti a San Cataldo, teorico della cucina contadina e praticissimo di manifestazioni ecologiste. Per tutta la durata della storia, Nandu e Fernando giocano a rimpiattino fra imprecazioni in dialetto e sublimi passaggi descrittivi di cicli fatica/ispirazione.
E’ evidente fin dall’incipit che l’esercizio della scrittura per Fernando non è meno abituale di quello della “‘mpinnata” in bici o della “‘mpunnata” dal palco per Nandu. In meno di 110 pagine i “due” riescono a presentare come in un’ouverture di sinfonia i temi principali di una vita umana spesa fra la musica che ti salva dalla strada (o da molto peggio); lo sport all’aria aperta che ti salva dalla città; la coscienza e l’impegno che ti salvano dalla cupidigia e dalla normalizzazione di ciò che normale non lo è neanche per sbaglio. Ci sono personaggi indimenticabili come il nonno rivoluzionario, incredulo padre di una borghese piccola piccola ,la madre del Narratore, assente eppur presente in diverse scene, che non canta mai in un paese (Trepuzzi) di mamme “musicarelle”, che non parla mai dialetto in un mondo in cui anche l’amore è un po’ una ”castima” e zio Maurizio, il parente più stretto con il quale M si confronta in tutto il romanzo come fosse l’amico più caro.