La cultura. È questo il filo comune della cerimonia di inaugurazione del 59° Anno Accademico dell’Università del Salento. «L’Università Capitale di Cultura» è il tema scelto, non a caso, della giornata. Un tema legato al lavoro che la Città di Lecce ed il Salento stanno facendo in vista della candidatura del capoluogo barocco a Capitale Europea della Cultura 2019. Un’occasione simbolica per fa conoscere ai potenziali studenti, alle loro famiglie, al territorio che cosa l’ateneo può dare e fare. Un punto da cui ripartire per costruire il mondo in cui –come ha detto il Magnifico – «vorremmo vivere». Una sfida quotidiana da affrontare in vista di un futuro tutto da costruire.
È la prima volta nella storia dell’Ateneo salentino che ad una prima parte “istituzionale” seguirà un momento più “informale”. È la prima volta che Vincenzo Zara da Rettore affronta il suo discorso inaugurale. È la prima volta che Angela D’Onghia, sottosegretario all’Istruzione parla in pubblico rappresentando la scuola italiana, senza fogli scritti, senza aver nulla di preparato, ma con la voglia di «ascoltare», i problemi, gli obiettivi raggiunti e da raggiungere «il Salento è la parte più bella della Puglia. Lecce è vista un po’ come la “signora colta”, una culla di civiltà che deve risorgere. Stiamo attraversando un momento difficile ma il futuro parte dalla scuola. In fondo la cultura è l’unica cosa che nessuno ci può levare. Se una persona ha costruito il suo sapere, ha preso tutto quello che poteva prendere dai suoi insegnanti nessuno può portarglielo via».
Ma sono stati tanti gli interventi, da Claudia De Giorgi, Direttore Generale «La nostra università nonostante la crisi è proiettata sull’obiettivo non solo di mantenere il livello qualitativo dei servizi offerti ma anche di incrementarli. È questa la sfida che abbiamo l’ambizione di voler realizzare trasformando le criticità in stimolo operativo di miglioramento. L’obiettivo è quello di diventare un puto di riferimento per la formazione delle professionalità e competenze al servizio della Comunità» a Loredana Capone, assessore regionale allo Sviluppo Economico «Per diventare Capitale Europea della Cultura non bisogna fermarsi al Salento così com’è ma puntare sulla ricerca e l’innovazione» passando per Tiziano Margiotta, presidente della Consulta del personale Tecnic-amministrativo «L’università se correttamente riportata, anche nell’opinione e nella forma mentis comune, alle finalità che le sono proprie può costituire un modello di crescita culturale e valoriale proiettata al futuro. Da un’università eccellente sul piano culturale può scaturire una formazione d’eccellenza che consenta ai giovani di diventare quella nuova classe dirigente del paese capace di superare ogni tipo di crisi politica, economica, sociale e …culturale»
Ma è quando ha preso la parola il Magnifico Rettore, che «vi parlerò a braccio – ha esordito – inquadrando il problema dal punto di vista nazionale prima e locale poi. In quest’ultimo periodo stiamo assistendo ad un trend negativo che riguarda molti parametri del sistema universitario. La cosa più preoccupante è la diminuzione del numero degli iscritti. Ho sentito da più parti dire che “per uscire dalla crisi bisogna investire in conoscenza” io rispondo “dateci gli strumenti, dateci la possibilità di poter intraprendere in maniera virtuosa questo discorso”. Invece di volare altro si plana anche molto in basso». È a questo punto che si è levato dalla sala un lungo applauso. «In questo contesto nazionale difficile che non è altro che lo specchio delle difficoltà in cui attualmente si imbatte il sistema paese – ha continuato il rettore – è inserito anche il nostro Ateneo con una storia di quasi sei decenni rappresentabile sotto forma di un quadro in cui vi sono luci e ombre, in cui sono presenti anche alcune criticità che non possiamo nascondere accanto alle tante potenzialità che abbiamo il dovere di mettere a frutto e valorizzare».
Se i giovani sono il futuro allora bisogna investire per costruire un mondo in cui ognuno, almeno una volta nella propria vita abbia desiderato di poter vivere. È con questa frase e con questo auspicio che è stato ufficialmente dichiarato aperto il 59esimo ano accademico dell’Università del Salento.
Ma la giornata non è finita con il momento per così dire “formale”, con la classica cerimonia inaugurale nella sala congressi dell’Ecotekne terminata con la lectio magistralis di Luigi Nicolais, Presidente del CNR. L’altra un po’ più formale con una performance di comunità intitolata «UniSalento Comunità Creativa» introdotta dal Magnifico Rettore, dal sindaco di Lecce, Paolo Perrone e dal direttore artistico di “Lecce2019”, Airan Berg inizierà questo pomeriggio e vedrà coinvolte tutte le componenti universitarie dai docenti al personale tecnico-amministrativo passando per gli studenti.