Confimprese, estate da dimenticare per il turismo italiano

I numeri parlano chiaro per l’associazione imprenditoriale. Per questo si chiede di invocare lo stato di calamità passando ad un repentino abbattimento della aliquota iva.

"Deflazione, maltempo, calo generale dei consumi, nubifragi e allagamenti che hanno colpito duramente intere aree del paese, tasse di soggiorno, disoccupazione giovanile in aumento rispetto al 2013,  paesi concorrenti che sottraggono all'Italia importanti segmenti di mercato, maglie burocratiche che non accennano ad allentarsi: eccoli gli elementi che hanno contribuito a non far sorridere tutti i lavoratori del turismo Italiano in questa estate da dimenticare. “

Insomma, l’elenco delle criticità è di quelli che danno da pensare. E probabilmente non deve far sorridere nemmeno la situazione delle ultime ore, con bollino rosso ed overbooking ovunque. Un’estate dura molto di più di una settimana, infatti.

Confimprese turismo è convinta che ci siano tutti i presupposti affinchè il Governo dichiari lo stato di calamità naturale per il Turismo Italiano. Ci si rivolge al Premier Matteo Renzi, ricordando che fino a qualche mese fa egli era proprio il sindaco di una tra le più importanti mete turistiche d’Italia. E per giunta tutto l’anno, non certamente solo nel periodo estivo, come tante altre location del Belpaese che soffrono il dramma, anche occupazionale, della mancata destagionalizzazione dei flussi.

Il Presidente di Confimprese Turismo Italia, Giuseppe Sarnella, si dimostra più che preoccupato: «da Nord a Sud  i  nostri associati registrano segni “meno” per quanto riguarda prenotazioni, soggiorni, arrivi e consumi.  Il tutto mentre località come Formentera ed Ibiza continuano a registrare l'over booking.  Mancano ancora statistiche ufficiali per il mese di Agosto, ma non abbiamo bisogno che qualche centro studi le pubblichi per capire che l'Estate 2014 è andata. Nessuno dei nostri 60mila associati oggi ha motivi per sorridere.  Chiediamo a questo punto, e lo facciamo in maniera ufficiale, che il Governo prenda di petto la situazione e dichiari lo stato di calamità naturale per quello che è uno dei settori fondamentali della nostra economia. Il Governo può iniziare riducendo l'Iva sul comparto turistico, oggi al 10%, portandolo a livello di Francia e Spagna che sono i nostri principali competitor»