Aziende in Italia, aperture stabili ma crescono le chiusure. Il Salento in controtendenza

Nel territorio della Provincia di Lecce si registra uno 0,21% in più rispetto al dato nazionale e regionale. Soddisfazione del Presidente della Camera di Commercio Mario Vadrucci.

Aperture stabili, chiusure in aumento e saldo lievemente negativo per le imprese italiane tra gennaio e marzo. Il primo trimestre dell’anno ha evidenziato una sostanziale stabilità delle iscrizioni al Registro delle Imprese delle Camere di commercio (101.788 unità, in linea rispetto allo stesso periodo del 2022) e un sensibile incremento delle chiusure rispetto allo stesso periodo del biennio precedente (109.231 unità) che, tuttavia, restano tar i valori più contenuti degli ultimi dieci anni.

Questo in sintesi lo scenario che emerge dai dati Movimprese elaborati da Unioncamere – InfoCamere sulla base del Registro delle Imprese delle Camere di commercio relative all’andamento del I trimestre del 2023, a conclusione del quale il tessuto imprenditoriale si è ridotto di -7.443 unità (pari a una variazione del -0,12% dello stock di imprese). Una flessione che resta tra le più contenute del recente passato e che (con l’unica eccezione del 2021, in piena pandemia) caratterizza tradizionalmente i trimestri di inizio d’anno a causa del concentrarsi delle cancellazioni sul finire dell’anno precedente e l’inizio del nuovo.

Pur in un contesto di sostanziale stabilità, alcuni settori vedono aumentare in modo apprezzabile la propria base imprenditoriale. Tra questi si segnalano le attività professionali, scientifiche e tecniche (+2.992 imprese), le attività immobiliari (+1.571) e le costruzioni (+1.070), ancora sotto l’onda “lunga” degli incentivi all’edilizia. Sul fronte opposto ad arretrare maggiormente sono i settori del commercio (-8.806 imprese, -0,61%) e dell’agricoltura (-6.167 unità, -0,85%).

Tra le forme giuridiche, il segmento più dinamico del tessuto imprenditoriale continua a essere quello delle società di capitali, che aumenta nel trimestre di 13mila unità (pari a un tasso di crescita dello 0,69%). Una vitalità che solo in parte riesce a controbilanciare, però, il saldo negativo delle ditte individuali, che nel periodo diminuiscono di 14.389 unità (pari allo 0,47% in meno), delle società di persone (-5.068 pari a un tasso di crescita di -0,56%) e delle “Altre forme”, che fanno segnare 733 unità in meno (pari allo 0,35% in meno).

L’analisi a livello territoriale mostra saldi negativi in tutte e quattro le grandi ripartizioni, ciascuna in arretramento rispetto a un anno fa. Tra le regioni, Lazio, Sardegna e Trentino-Alto Adige sono quelle che fanno registrare un saldo positivo – per quanto contenuto – rispettivamente con 1.157, 253 e 85 imprese in più. Delle altre, Piemonte e Sicilia sono quelle che hanno chiuso il primo trimestre 2023 con il risultato peggiore in termini assoluti, rispettivamente con 1.638 e 907 imprese in meno.

In controtendenza, però, c’è il Salento. In provincia di Lecce, infatti, si registra un tasso di crescita dello 0,21% rispetto al territorio Nazionale e regionale.

“Ancora una volta, anche con riferimento al I trimestre del 2023, registriamo, per Lecce e provincia, un tasso di crescita positivo, pari al +0,21%, in controtendenza rispetto al dato regionale (-0,11) e nazionale (-0,12%). Ricordiamo che sui numeri e sulle percentuali del primo trimestre gravano anche gli effetti delle cancellazioni al 31 dicembre dell’anno precedente; pertanto, il dato positivo del Salento riveste rilevanza ancora maggiore”, ha affermato il Presidente della Camera di Commercio di Lecce Mario Vadrucci.

“La Camera di Commercio di Lecce – ha concluso – prosegue nel sostegno di questo andamento positivo, anche in sinergia con le altre Istituzioni del territorio, con interventi che accompagnano le imprese verso una dinamica che, ci auguriamo, possa risultare, nel tempo, ancora più favorevole; un percorso nel quale la transizione digitale e la transizione ecologica rivestono ruoli determinanti.”



In questo articolo: