Intervista al leggendario allenatore della prima promozione del Lecce in serie A. Eugenio Fascetti fa il tifo per i ragazzi di Lerda e li vede proiettati verso la serie B, ma invoca il sostegno del grande pubblico salentino.
“La partenza vergognosa non se la ricorda più nessuno, Lerda ha rimesso le cose a posto e il Lecce se la giocherà fino alla fine senza timore per niente e nessuno”.
Parla chiaro come sempre, col suo simpatico accento toscano Eugenio Fascetti, il profeta della prima serie A del Lecce quasi trent’anni fa.
Legato da sempre al Salento, dove ha vissuto tre stagioni meravigliose e dove ha ottenuto la prima delle 5 promozioni in serie A della sua carriera nel 1985 (poi sarebbe arrivata quella con la Lazio nell’88, la vittoria del campionato col Torino nel ’90, quella col Verona nel ’91 e con il Bari nel ’97), mister Fascetti ci saluta al grido di Forza Lecce ma non nasconde l’amarezza per la recente sconfitta esterna patita dai giallorossi a Viareggio.
“Ci può stare dopo tante vittorie di fila un passo falso – spiega l’allenatore – ma forse quell’episodio è costato il primo posto. Adesso è importante arrivare secondi per affrontare i play off col piede giusto. Ed è chiaro che con un Miccoli così come lo stiamo vedendo adesso tutto è possibile, assicura Fascetti; sapevo, aggiunge, che era un giocatore che avrebbe fatto la differenza.”
L’allenatore fra i più amati della storia giallorossa saluta anche i tifosi e ci dice che non è il caso di fare mai polemiche nei momenti decisivi, quindi “tutti al Via del Mare a sostenere il Lecce nelle ultime partite, quelle che possono decidere tutto. I campionati si vincono anche grazie ai tifosi e il pubblico del Salento, io lo so bene, chiude Fascetti, è stato sempre un grande vantaggio, Forza Lecce allora”.