Il Monza di Berlusconi parla salentino. Adriano Galliani punta su Stefano Gallo

Farà parte dello staff tecnico del Monza di Berlusconi e Galliani anche il martanese Stefano Gallo che è già volato in Brianza per firmare il contratto

Dopo il Milan ecco il Monza. Sarà proprio la squadra brianzola, la cenerentola che i due Principi del Calcio, Silvio Berlusconi e Adriano Galliani, trasformeranno in regina del campionato di categoria C.

E il Monza ambizioso e temerario è un Monza che parla salentino: oltre all’ex capitano giallorosso Checco Lepore, in campo anche Marco Armellino, che guidò il Lecce dalla serie C alla B e dalla serie cadetta alla serie A e Mino Chiricò.

Nello staff tecnico, invece, chiamato direttamente da Galliani, approda a Monza il martanese Stefano Gallo.

Da Martano a Monza

Giovane e stimato avvocato con la passione del pallone, Stefano Gallo seguirà il nuovo Monza Calcio come manager e tecnico grazie alle competenze certificate dal patentino di allenatore Uefa B conseguito qualche mese fa.

Stefano Gallo coadiuverà lo staff tecnico del Monza e si occuperà di scouting; ma farà anche l’osservatore per il direttore sportivo, Filippo Antonelli, e l’allenatore, Cristian Brocchi, andando alla ricerca di giocatori da inserire nell’organico della nuova squadra.

Quello dello scouting è stata una richiesta espressa da Gallo all’amministratore delegato Galliani e al presidente Berlusconi: “Il mio desiderio – ha dichiarato Stefano Gallo subito dopo aver firmato il contratto che lo lega all’Associazione Calcio Monza – è quello di regalare un futuro ai sogni di qualche nostra giovane promessa del calcio. Nel Salento ci sono tanti ragazzi che meritano un’opportunità e il mio impegno sarà soprattutto per loro”.

Il goal del Monza

L’obiettivo, o per dirla all’anglosassone il “goal”, del direttivo del Monza non si legge tra le righe. È chiaro e indiscutibile: la serie A in due campionati. Lo ha ribadito a chiare lettere, durante la presentazione della squadra, lo stesso Galliani: “Siamo in Serie C solo di passaggio, vogliamo andare in Serie B e poi subito in A. Non dovete ringraziare me, io ci metto la passione: i soldi sono di Berlusconi, che è il primo tifoso della squadra. Il Monza diventerà una società modello, capace di vincere e di imporre il proprio gioco, rispettando regole e fair-play”.

Una squandra “no-limts” com’è stato definito il Monza di Berlusconi-Galliani dagli addetti ai lavori. Una squadra che si arricchisce e si completa con il salentino Stefano Gallo che insieme ai dirigenti e allo staff tecnico punta a riportare agli antichi splendori la squadra brianzola.

Bomber nel DNA

Dietro ai nomi dei big del calcio ci sono gli attaccanti delle squadre minori, con i tantissimi gol segnati e i sogni da cannonieri di serie A. Sono la parte più romantica del calcio, sono i bomber delle squadre di provincia.

Stefano Gallo appartiene a quella categoria di giocatori che fanno muovere vorticosamente il pallone con la passione. Nessuna ambizione ma solo un grande amore per il calcio.

Il suo esordio con i più grandi avviene con la Virtus Martano allenata da Cesare Catalano contro il Sanarica, in terza categoria. Stefano ha da poco compiuto 15 anni. Ma in quella partita viene fuori il bomber con tutta la sua energia: 6 gol al Sanarica e la partita che termina 8-0.

È il proemio di un’opera prima. Stefano dimostra sul campo di essere un grande bomber ed entra nel cuore dei tanti tifosi che poi lo hanno seguito nella sua carriera di calciatore fino a quel fatidico giorno in cui disse di no al salto di categoria e preferì la famiglia e la sua Martano ad una carriera da calciatore professionista.

La sua maglia preferita, da sempre, la numero 9 e un solo idolo: Gabriel Batistuta.

La famiglia Gallo, con papà Cosimino, aveva già espresso un grande calciatore negli anni ’70; essere bomber era scritto, dunque, nel DNA di Stefano.

Indimenticabili, infatti, i virtuosismi con il pallone di papà Cosimino, giocatore “da serie A” che ha iniziato la sua carriera calcistica nella stagione ’64/’65 nel Pro Patria Lecce del mitico Mesciu Ginu; ha militato poi nelle squadre del Casarano del presidente (poi onorevole) Memmi nella stagione ’65/’66, per 5 straordinari campionati nello Squinzano, intervallati da una stagione (’69/’70) nel Tricase e terminando la carriera calcistica nel 1974 nella squadra del suo paese, il Martano. Proprio a Squinzano, qualche tempo fa, dopo ben 40 anni, è stato assegnato un riconoscimento importante al bomber Cosimino Gallo.

Del resto, come ha tenuto a sottolineare Stefano, ancora emozionato per la telefonata di Galliani, la sua grande passione per il calcio nasce proprio dall’ammirazione per quel papà speciale. Un padre fuoriclasse che gli ha trasmesso l’amore per lo sport e per quell’unica, vera squadra del cuore: la famiglia.



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