Dopo la denuncia, la svolta. Al concerto di Jovanotti ammesso il gruppo di disabili salentini che era stato escluso

Tutto è bene quel che finisce bene. Un gruppo di 8 disabili della coopertativa Integrazione Onlus di Lecce potrà assistera al Jova Beach Party,i n programma il prossimo 20 luglio a Barletta.

Dice un proverbio africano che ogni mattina una gazzella si sveglia e sa che dovrà correre più veloce del leone o verrà uccisa. Di contro, un leone si sveglia e sa che dovrà correre più veloce della gazzella o morirà di fame.

Se è vero che il folclore racchiude l’essenza della vita, è chiaro che uno sforzo di fantasia consente di intravedere nella massima popolare i riflessi del paese reale, come la sfida che accomuna le cooperative operanti nel settore della disabilità ad accaparrare i pochi posti messi a disposizione dei disabili a eventi e concerti, muovendosi con mesi d’anticipo, pur non potendo assicurare l’esito fausto del tentativo.

Accade alla cooperativa Integrazione Onlus di Lecce, attiva dal 2009 per garantire assistenza e trasporto ai disabili, di vedere respinta, in un primo momento, la richiesta di partecipazione al concerto di Jovanotti in programma il prossimo 20 luglio a Barletta, anche a fronte del notevole anticipo della mobilitazione.

“I biglietti per il Jova Beach Party, l’evento itinerante organizzato nelle spiagge italiane da Jovanotti in occasione dei 30 anni di carriera, sono andati in prevendita il 7 dicembre e ho fatto la richiesta il giorno successivo – racconta la direttrice della Onlus Veronica Calamo – per un gruppo di 8 disabili del centro, ma gli organizzatori hanno risposto il 20 dicembre con una e-mail che negava l’autorizzazione per esaurimento dei posti disponibili”.

Un ostacolo frapposto frequentemente alla strada delle cooperative, chiamate a sorpassarlo attraverso una prenotazione con largo anticipo o, al più, evidenziando le carenze degli organizzatori nella predisposizione delle misure necessarie a ottemperare agli obblighi previsti dalla legge, sperando che alle denunce e agli esposti segua l’intervento d’ampliamento delle apposite strutture.

“È una grande umiliazione attivarsi con 9 mesi, talvolta un anno di anticipo – continua la direttrice – ed è dispendioso se si considerano le difficoltà logistiche dell’accompagnamento. Gli organizzatori non rispettano le normative di legge che dovrebbero riservare ai disabili lo 0,5% dei posti disponibili. Lo scorso anno ho segnalato al Prefetto che al concerto dei Negramaro su 28mila biglietti venduti solo 30 erano a disposizione dei disabili e siamo riusciti a fare allargare la pedana. Ma gli organizzatori non sono controllati ed è raro che si conformino agli standard imposti”.

Le ripetute richieste della cooperativa in merito alla ripartizione dei biglietti prevista per il concerto di Jovanotti non avevano prodotto alcun risultato sino a poche ore fa, e proprio quest’atteggiamento evasivo degli organizzatori aveva spinto la direttrice Veronica Calamo a scegliere di accompagnare ugualmente il gruppo degli utenti della sua Onlus all’evento previsto sul lungomare Pietro Mennea, in aggiunta a un esposto da inoltrare alla Prefettura.

“Mi sembra che i diritti umani siano per tutti e il tempo libero faccia parte della vita. Per questo il 20 luglio sarò con i ragazzi a Barletta e acquisterò i biglietti al botteghino, come indicato sul sito. Non chiedono di entrare gratis, sono cittadini che vogliono pagare per assistere a un evento. È una spiaggia e la spiaggia è per tutti, perché non è consentito l’accesso ai disabili?“.

Tra i ragazzi che avrebbero voluto partecipare al concerto serpeggiava da giorni lo sconforto e il malumore. “La libertà è di tutti o è solo una concessione?” si domandava in un comunicato una ragazza del centro. E ancora: “Jovanotti dice “Viva la libertà”, ma vale per tutti? Inizi a mettere in pratica ciò che canta”.

Nonostante le residuali speranze fossero legate solo alla tenacia e alla caparbietà con cui la direttrice continuava a non arrendersi alla sperequazione che troppe volte separa normodotati e disabili nelle attività ubiquitarie, la storia ha preso un’altra piega.

Gli organizzatori del Jova Beach Party hanno ampliato la zona, aumentando il numero dei posti e consentendo al gruppo di Integrazione Onlus e altre cooperative di partecipare al concerto.

Il problema è risolto, le polemiche sopite. Ma, al netto dell’accaduto e degli innumerevoli precedenti, resta un interrogativo. Per quanto ancora sarà necessario sollevare la nuvola di brusio delle denunce e degli esposti prima di consentire a tutti di godere dal vivo di parole e canzoni senza filtri di sorta?



In questo articolo: