“Mano nella mano, ti porto via con me”. Lele Spedicato termina la riabilitazione. E ora comincia un nuovo capitolo

Clio Evans condivide sui social la fine della riabilitazione del marito, colpito da una emorragia cerebrale. Lele Spedicato: “Grazie a Dio comincia un nuovo capitolo”

«Mano nella mano ti porto via come me. Arrivederci Roma». Il tenero post è di Clio Evans, la moglie di Lele Spedicato che ha voluto condividere con i fan la fine della riabilitazione del marito, colpito da un’emorragia cerebrale in una calda giornata di fine estate. Si chiude definitivamente uno dei periodi più difficili per il chitarrista dei Negramaro che ha dovuto rinunciare al tour con la band proprio per concludere il suo percorso iniziato quel ‘maledetto’ 17 settembre, quando è stato colto da un malore mentre si trovava a bordo piscina e ricoverato nel reparto di rianimazione dell’Ospedale “Vito Fazzi” di Lecce.

Non è stato facile vincere questa battaglia, sia per l’artista che ha lottato come un leone per tornare più forte di prima che per l’attrice, in dolce attesa di Ianko (nato il 15 settembre) quando è cambiato tutto. Uniti nella gioia e nel dolore. I fan, però, non li hanno mai lasciati soli. Hanno fatto il tifo per la coppia e per il gruppo a suon di hashtag. Non c’è stato giorno in cui un pensiero, una frase o un testo di una canzone non fosse accompagnato da #forzalele.

Ora la strada è tutta in discesa. Lele tornerà presto anche dal suo pubblico. Lo ha già fatto per ‘accompagnare’ con la sua chitarra Giuliano Sangiorgi sulle note di «Cosa c’è dall’altra parte», il singolo che il front man ha dedicato ha suo “fratello”. Una ‘preghiera laica’ scritta nero su bianco durante quei momenti difficili per celebrare la voglia di continuare a lottare. Per ora, il chitarrista ha passato il testimone al fratello più piccolo, Giacomo che lo sostituisce nei live, quasi tutti sold-out.

Ora l’incubo è finito come dimostra lo scatto pubblicato da Lele sui social in cui ringrazia, ad uno ad uno, l’equipe della Fondazione Santa Lucia che lo ha accompagnato durante il recupero. È il suo modo di salutare, prima di scrivere una nuova pagina. “Grazie a Dio ora comincia un nuovo capitolo”, si legge. E sarà davvero così.



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