Marinella è un nome di fantasia, un nome che Fabrizio De André ha regalato ad una ragazzina dopo la sua tragica morte. Nasce così una delle più belle e famose canzoni della musica italiana d’autore: la canzone di Marinella, ispirato ad un reale fatto di cronaca.
Fu il ritrovamento del corpo di una giovane prostituta, annegata in un fiume dopo essere stata brutalmente aggredita da ignoti. Una storia di provincia come tante, che nel migliore dei casi avrebbe ottenuto qualche rigo nella cronaca locale dei giornali.
De Andrè volle renderla immortale, e così è avvenuto. Marinella, o quale che sia stato il suo nome, vive per sempre. Non è mai morta, è entrata nella cultura contemporanea, e tanti ragazzi oggi la ‘studiano’ a scuola.
Un gesto d’amore disinteressato e impossibile da ricambiare quello del poeta genovese. Scrive così Fabrizio De André: “la canzone di Marinella non è nata per caso, semplicemente perché volevo raccontare una favola d’amore. È tutto il contrario. È la storia di una ragazza che a sedici anni ha perduto i genitori, una ragazza di campagna, dalle parti di Asti. È stata cacciata dagli zii e si è messa a ‘battere’ lungo le sponde del Tanaro, e un giorno ha trovato uno che le ha portato via la borsetta dal braccio e l’ha buttata nel fiume. E così non potendo fare niente per restituirle la vita, ho cercato di cambiarle la morte.”
