
Sabato 7 giugno, il Chiostro del ‘500 (presso il Convitto Palmieri) a Lecce si trasformerà in un palcoscenico per un evento che va ben oltre la tradizionale sfilata di moda. Dalle ore 18, il brand salentino KOD5 presenterà “Neon in Barocco: l’origine nomade del lusso“, una manifestazione che promette di abbattere stereotipi e riscrivere le regole dell’alta moda.
KOD5: un Brand, una missione
KOD5, un nome relativamente giovane nel panorama della moda, si distingue per la sua ambizione di sfidare gli standard e le barriere comuni. L’obiettivo non è solo mostrare abiti, ma raccontare una storia, un percorso che parte dall’idea e arriva alla passerella, infondendo ogni capo di un significato profondo.
Non solo abiti, ma un racconto
“Il nostro punto focale del défilé è trasmettere e raccontare la storia di ogni singolo capo: dallo schizzo alla musica che accompagnerà i modelli in passerella,” spiega la designer Moira Mannarini. Questa filosofia evidenzia la volontà di KOD5 di creare un’esperienza immersiva, dove ogni elemento, dalla texture dei tessuti alle note musicali, contribuisce a narrare l’anima di ogni creazione.
Dalle Radici alla Contemporaneità
La visione di KOD5 è radicata nella semplicità e nell’autenticità. “La nostra linea di pensiero parte dalle basi, dalle cose semplici, riuscendo a plasmarsi in totale libertà al contemporaneo,” aggiunge Mannarini. Questo approccio permette al brand di fondere l’eleganza classica con l’innovazione, creando un lusso che non è statico, ma dinamico e in continua evoluzione, proprio come la sua “origine nomade”.
“Neon in Barocco”: un contrasto evocativo
Il titolo stesso, “Neon in Barocco”, suggerisce un affascinante contrasto tra l’effimero e il duraturo, tra la modernità vibrante del neon e la ricchezza storica del Barocco. Questo binomio promette di tradursi in una collezione audace, capace di reinterpretare l’opulenza in chiave contemporanea, rendendola accessibile e rilevante per una nuova generazione.
L’evento di sabato 7 giugno non sarà solo una celebrazione della moda, ma un manifesto culturale, un invito a guardare oltre le convenzioni e a scoprire la bellezza nell’incontro tra tradizione e innovazione.