Sanremo 2019, “sorpresa” Mahmood. Per Loredana Berté solo una vittoria morale, ma non basta

A vincere il Festival di Sanremo 2019 è Mahmood. La sua Soldi ha conquistato il primo posto della kermesse, battendo il superfavorito Ultimo che con la sua I tuoi particolari è arrivato secondo.

Non ha capito subito di essere il vincitore dell’edizione numero 69 del Festival di Sanremo. Quando ha sentito il suo nome riecheggiare nel Teatro Ariston, Mahmood era incredulo. Spaesato come buona parte degli italiani, sicuri che avrebbe trionfato Ultimo che ha portato a casa “solo” il premio Tim Music per il pezzo più ascoltato in streaming e un secondo posto che ha lasciato un po’ di amarezza.

Mahmood, vincitore del Festival di Sanremo 2019

E invece no, alla faccia dei pronostici, la vittoria scontata è diventata un’autentica sorpresa (o quasi). «Soldi» è senza dubbio un brano urban, orecchiabile, che funziona.  Il ritornello ti entra in testa e ti conquista: «Io da te non ho voluto soldi/è difficile stare al mondo quando perdi l’orgoglio/lasci casa in un giorno/Tu dimmi se volevi soldi soldi soldi» con l’immancabile clap clap. Aveva tutte le carte in regola per essere un successo, insomma. Per questo, a mente fredda, la favola del ragazzo che arriva in punta di piedi all’Ariston e lo conquista non è un fatto straordinario, un risultato insperato, ma l’epilogo “scontato” di un festival ‘rivoluzionario’ che ha abbracciato generi musicali diversi da Achille Lauro a Simone Cristicchi. Avrebbe fatto più scalpore se fossero stati i ragazzi del Il Volo a vincere l’ambita statuetta come dimostra lo “sdegno” social una volta appreso il loro piazzamento nella parte alta della classifica.

Bene, quindi…ma non benissimo perché c’è un errore che Sanremo 2019 pagherà caro. L’esclusione di Loredana Bertè, tra i fischi della platea. O meglio il quarto posto conquistato da «Cosa ti aspetti da me». Questa sì, una sorpresa…

Doveva essere il suo anno, quello della rivincita e avrebbe meritato di vincere perché è salita sul palco sicura, ha conquistato con la sua canzone impreziosita da voce carica di grinta, senza dimenticare le sue gambe perfette. Insomma, non ha sbagliato nulla, nemmeno indossare ogni sera lo stesso abito in una sfumatura di colore diversa. Spiace per la Bertè che, ai microfoni di chi la intervistava ripeteva sempre “sono venuta per vincere”. Impossibile sapere se le è di consolazione essere stata consacrata «la vincitrice morale del Festival», di sicuro per la canzone, per l’interpretazione e per la sua storia avrebbe meritato di esserlo anche sulla carta.



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