Tessuti e colori africani, modelli rigorosamente europei. La moda con gli occhi di Vivianne Agoya

L’evento si svolgerà nel pomeriggio di oggi a Lecce a Palazzo Turrisi (ore 18.30). ‘Moda, donna, interculturalità’, una sfilata di abiti realizzati con tessuti africani creati da Vivianne Agoya, 49 anni, kenyana, da 18 anni in Italia.

Vivianne in un italiano fluente racconta la sua storia: è la prima di 13 figli e nonostante nel suo paese fosse insegnante di scuola elementare e media si è rimboccata le maniche, ha lasciato la sua terra, la sua piccola di soli due anni ed è venuta in Italia per aiutare a studiare i suoi fratelli.

“All’inizio –racconta Vivianne- non è stato facile, ho sofferto molto la lontananza dalla mia bambina mi mancava tanto. Ho sempre lavorato, quando mia figlia mi ha raggiunta le cose sono cambiate ed ho cominciato a stare meglio ed ora ho tanti “fratelli e sorelle bianchi” –sottolinea contenta.

La sua bambina ora ha vent’anni, i suoi fratelli non hanno più bisogno del suo aiuto e lei ha cominciato a pensare un po’ di più a se stessa.

E’ riuscita a realizzare il suo sogno, ha frequentato un corso Sitam, un’accademia di moda di Lecce dove ha studiato moda, le hanno insegnato non solo a cucire, a disegnare ma soprattutto a capire le donne e gli abiti cha stanno bene ad ognuna.

Dopo un anno di stage ha capito che era giunto il momento di mettersi in gioco, perché le donne africane- sottolinea- possono fare tutto e  non solo le colf e le badanti, è questo il messagio che vorrei far passare”.

 Ha cercato di unire il suo amore  per la sua terra e quello per il paese che la ospita, la sua seconda casa, creando degli abiti con i tessuti provenienti dall’Africa per un concorso “L’Africa che non si è mai vista” che si svolgeva a Torino. Alla selezione non ha più partecipato, ma ormai la molla era scattata ed agli 8 modelli iniziali se ne sono aggiunti altri 16, che sfileranno stasera per la prima volta.

Ventiquattro modelli realizzati con tre diversi tessuti “Ankara”, “Lesso” e “Kikoi”, provenienti dalla sua terra, con i colori delle stoffe africane ma più semplici meno ingombranti, modelli che possono portare le giovani ragazze sia di giorno che di sera.

I suoi abiti sono anche un modo per lanciare un messaggio, per tutte le donne, perché credano di più in loro stesse, e per le sue conterranee perché non è detto che debbano fare solo ed esclusivamente le badanti.

Il sogno che le “brucia dentro” è quello di tornare nella sua terra, aprire uno showroom ed insegnare alle donne africane che non basta solo cucire, molte di loro lo fanno sin da piccole, ma è importante consigliare le donne ed aiutarle a vedersi bene con un abito e ad avere fiducia in se stessa.

La manifestazione è anche il risultato della decennale attività di ascolto delle donne immigrate, dei loro sogni e desideri da parte dell'Associazione Popoli e Culture Onlus che in collaborazione con il Centro Italiano Femminile, l’Ufficio Diocesano Migrantes – Lecce, l’Associazione Laici Comboniani – Lecce e l’Associazione Volontari Caritas di Lecce hanno organizzato la sfilata "Moda, Donne, Interculturalità".

Stasera sul palco sfilerà la figlia ed insieme a lei ragazze leccesi, in un mix di integrazione ed interculturalità, durante la sfilata presentata da Paola Bisconti sono previste varie esibizioni canore e teatrali, inoltre, il pubblico sarà allietato dalla musica del gruppo dei percussionisti keniani Mijikenda. Al termine della serata sarà offerto un buffet multietnico con piatti italiani ed africani.



In questo articolo: