L’Italia potrebbe presto avere una nuova conformazione geopolitica. Se troverà seguito in ambito legislativo la proposta presentata ieri a Roma alla Camera dei Deputati dal Sottosegretario alle Autonomie Walter Ferrazza e dal suo consigliere Paolo Pagliaro, il nostro Paese cambierà volto.
La proposta dei Moderati in Rivoluzione, come e' noto, prevede l'istituzione di 30/36 Regioni a Statuto speciale, con maglie anti-sprechi molto strette, ed una loro riorganizzazione dei confini rispettosa delle piattaforme geo-economiche e delle identita' fino ad oggi vive, seppur represse. Pagliaro, ideatore del progetto, avallato e perfezionato dalla Società Geografica Italiana che ne ha condiviso lo schema e lo spirito, sa bene che si tratta di una riforma ambiziosa e rivoluzionaria, che potrebbe spalancare le porte alla Regione Salento che da il nome al Movimento da lui fondato alcuni anni fa.
Non siamo riusciti a fare la Regione Salento, rifacciamo l’Italia allora, si potrebbe dire, il tutto secondo un orizzonte lungo ma che sembra starci, visti i tempi di spending review e di riforme invocate da tutti, almeno in linea di principio.
Coraggio premiato quello di Pagliaro, se il progetto di neoregionalismo approda addirittura fra le mura di Montecitorio.
“Abbiamo avuto modo di renderci conto del valore economico della riforma – dice il vice presidente nazionale del Mir – che farebbe risparmiare miliardi pubblici che oggi si perdono tra lo Stato e un altro ente o agenzia, senza risultati in termini di sviluppo. Oggi e' chiaro che il regionalismo pensato nella Costituente sia oltremodo inadatto ad offrire ai cittadini i servizi che meriterebbero per l'ammontare, sempre più salato, delle tasse pagate. Il sistema che proponiamo, invece, e' quasi ossessionato dalla necessita' di erogare servizi pubblici degni degli standard europei a costi più bassi, di rispettare i cittadini eliminando ogni poltronificio di sorta in cui sfumano milioni di euro, di svecchiare la macchina burocratica che frena le iniziative dei singoli nei vari segmenti della nostra economia. Per questo ci vogliono Regioni forti e autonome. Tocca alla politica, adesso, dire cosa vuol fare: se continuare a non risolvere i problemi, o se regalare al Paese uno sforzo da statisti e affrontare l'iter di approvazione senza snaturare i capisaldi della proposta. Questa per me e' stata l'occasione per poter tornare nella mia terra e dire che una Regione Salento e' possibile, che e' possibile avere una Regione che possa rilanciare il territorio nella scena internazionale e pensare al suo sviluppo, una Regione che sappia dare risposte immediate all'economia strangolata da una burocrazia lenta e farraginosa… Per questo, ringrazio tutti. Ora -ha concluso Pagliaro- bisogna guardare avanti senza fermarsi: il treno sta passando e l'Italia non merita di perderlo".