Patto giallorosso anche per le regionali, ma i Cinque Stelle smentiscono: “mai con chi ha tentato di comprarci”

Secondo voci, sempre più insistenti, in via Gentile sono in tanti a credere possibile un accordo gialloverde anche a livello regionale. Immediata la smentita dei Cinque Stelle.

Non c’è solo la partita che si sta giocando a livello nazionale. Il «governo giallorosso» che il premier incaricato Giuseppe Conte sta provando a mettere in piedi potrebbe dare il via ad un’alleanza anche lontano da Roma, in quelle regioni chiamate l’anno prossimo alle elezioni. Non è solo una “tentazione”, ma una possibilità per Stefano Bonaccini, governatore uscente dell’Emilia Romagna che stringendo la mano ai pentastellati potrebbe battere il “nemico” comune, la Lega. Stessa cosa in Umbria, Calabria e persino nella ‘rossa’ Toscana, chiamate alle urne. Anche in Puglia c’è chi giura che un patto giallorosso non è così irrealizzabile. Secondo Saverio Congedo, coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, sono tante le voci di corridoio in via Gentile che considerano possibile un incontro tra M5S e la maggioranza in Consiglio regionale in vista del 2020.

A chi storce il naso, convinto che tra Michele Emiliano e Antonella Laricchia non potrebbe mai scoccare la scintilla – soprattutto dopo la querelle in merito agli sprechi della nuova sede della Regione Puglia – i possibilisti ricordano quanto accaduto tra Matteo Renzi e Luigi Di Maio.

Se così fosse, secondo Congedo, se ne vedranno delle belle: «si tratterebbe di una Große Koalition (grande coalizione) in salsa pugliese che unirebbe due anime finora in antitesi e in scontro non solo a livello nazionale, ma anche a livello regionale, dove i toni sono forse stati ancora più duri (sono agli atti le bordate reciproche al limite dell’offesa personale tra M5S e Pd). Se l’eventualità di un tale accordo dovesse concretizzarsi sarà interessante capire in che modo il M5S digerirà la “mala gestio” del presidente Michele Emiliano sulle più importanti politiche regionali come agricoltura, ambiente, rifiuti, infrastrutture, sociale, lavoro e soprattutto sanità».

Insomma, secondo il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Puglia «la politica sarà pure l’arte del possibile e del compromesso, ma quella a cui stiamo assistendo puzza di vecchio e di peggiore».

M5S: “In Puglia nessuna alleanza con Emiliano”

A stretto giro è arrivata la replica dei “diretti interessati” che, in una nota, hanno marcato ancora la linea di distinzione tra Governo e Regioni. Insomma, non si può applicare la logica del doppio forno. «Continuiamo con forza a smentire qualsiasi alleanza del M5S con il PD, così come gli altri partiti che rappresentano la vecchia politica», si legge in una nota.

Impossibile per i pentastellati sedersi discutere dell’appuntamento elettorale del 2020 con l’ex magistrato quando rivendicano orgogliosamente il ruolo di opposizione, denunciando i danni che, a loro dire, il Governatore Emiliano avrebbe causato in tutti i settori: dalla sanità, con la chiusura indiscriminata degli ospedali, all’agricoltura. “Un fallimento per cui ogni giorno pagano tutti i pugliesi”, dicono.

«Non ci siederemo mai al tavolo di chi già una volta ha tentato di ‘comprarci’, offrendoci assessorati in cambio del silenzio su tutti i provvedimenti. Allora abbiamo rifiutato l’offerta come abbiamo sempre chiuso le numerose porte aperte da un Presidente in perenne campagna acquisti. Non ci interessano le poltrone a differenza di quello che accade nel centrodestra, dove a iniziare dal candidato presidente Francesco Schittulli, per continuare con Simeone Di Cagno Abbrescia e Massimo Cassano alla prima offerta di un ‘posto al sole’ da opposizione si è passati dalla estrema rivalità (a parole) a baci, abbracci e strette di mano».

Insomma, alle elezioni regionali del 2020, in Puglia, il M5S sarà una forza politica alternativa a tutta la vecchia politica. E chi la pensa diversamente e vorrebbe trasformare questo meccanismo parlamentare in un’alleanza stabile con il centrosinistra o centrodestra non parla a nome del MoVimento 5 Stelle, ma solo a titolo personale. Dovrebbe dimettersi e ricandidarsi con il PD se proprio ci tiene tanto. Lo ribadiamo ancora una volta per fare chiarezza anche con i nostri elettori.