
Nulla sembra essere cambiato in questi mesi per i lavoratori Alba Service, la società interamente partecipata dalla Provincia di Lecce che, da tempo, troppo tempo, naviga in cattive acque. I 130 dipendenti stanchi, delusi, arrabbiati, sono ormai stremati dal prolungarsi di una situazione diventata insostenibile: non solo per gli stipendi arretrati, ma anche e soprattutto dal fatto che nessuno spiraglio sembra profilarsi all’orizzonte.
A nulla sono serviti gli incontri, le proteste davanti alla Prefettura, lungo via XXV Luglio, vicino Palazzo dei Celestini, persino sui tetti dove hanno manifestato il loro malcontento. Anche i tavoli istituzionali sembrano essersi conclusi sempre con il nulla di fatto e le famiglie non ne possono più.
Dopo il tavolo avvenuto presso la Regione Puglia, tra la Provincia di Lecce, lo stesso ente e le organizzazioni sindacali il 22 settembre scorso, si era rinviato il tutto ad un successivo incontro presso la Prefettura di Lecce per mettere in atto un protocollo d'intesa che sarebbe dovuto avvenire questa settimana per cercare di venire a capo di questa difficile situazione in cui versano 130 lavoratori. Ma ancora nulla si concretizza
«Il futuro di tanti lavoratori – commenta Alessandro Monosi Fisascat Cisl Lecce – è ormai in bilico, l'esasperazione ormai ha superato ogni limite. A chi giova questa situazione? Noi tutti non lo sappiamo; Tutte le scuole sono in default servizi igienici fuori uso, impianti elettrici non funzionanti, giardini esterni con erba altissima, in questo modo potrebbe essere pregiudicata anche la sicurezza di chi frequenta questi ambienti».
Come è ormai noto, infatti, Alba Service spa svolge servizi di interesse generale, manutenzione scuole e strade provinciali, servizi di pulizie presso gli immobili della provincia di Lecce e attività di servizi sociali. E la Provincia con le casse a secco è costretta a tener fermi i dipendenti delle sue società partecipate.
«Ormai il bicchiere è colmo. Chiediamo – conclude Monosi – ancora una volta che le istituzioni rispondano in modo incisivo per la soluzione definitiva di questa vertenza che sta provocando un disordine sociale in tema di perdita di posti di lavoro e disservizi per la collettività».