Le oltre 26mila preferenze ottenute alle Elezioni Europee del 25 maggio non sono bastate ad Alfredo Ronzino, per conquistare uno scranno nell’Europarlamento. Eppure una sorta di popolarità, almeno sui social network, il candidato neretino del Movimento 5 stelle nella circoscrizione del sud Italia, l’ha ottenuta grazie alla partecipazione alla trasmissione di Giovanni Floris, Ballarò.
Le numerose gaffe, forse dovute all’emozione di partecipare ad un programma che vanta milioni di telespettatori, forse un po’ all’inesperienza di doversi rapportare con gli ospiti in studio come il ministro della Difesa Roberta Pinotti, il consigliere politico di Forza Italia Giovanni Toti, il segretario generale della CGIL Susanna Camusso, il direttore della Stampa Mario Calabresi, il vicedirettore di Repubblica Massimo Giannini, il direttore de ilfattoquotidiano.it Peter Gomez, senza nulla di “preparato”, sono diventate immediatamente virali. In men che non si dica sul social dell’uccellino azzurro si è scatenata l’ironia di molti utenti che a colpi di hashtag hanno fatto diventare Ronzino una tweet-star: «Chi ha scovato #Ronzino è un genio, rido di gusto, quasi meglio di Crozza» twitta un utente.
E ancora: «Se #Ronzino usciva la settimana scorsa, Renzino prendeva il 60 per cento». «Affidarsi a #Ronzino dopo una batosta del genere è come chiedere consigli a Giuliano Ferrara per una dieta dimagrante». Insomma, una debacle totale, seppur non voluta. E a nulla è servita la precisazione del pentastellato salentino che aveva messo in chiaro, fin dalle prime battute, di non parlare a nome dei Cinque Stelle. Apriti cielo.
La comparsata, che aveva destato non poche curiosità proprio perché i candidati pentastellati per Bruxelles non sono mai stati autorizzati, durante la campagna elettorale, ad andare in televisione “per evitare brutte figure”, ha fatto storcere il naso a più di una persona tanto che da più parti ne è stato chiesto l’allontanamento.
« Rispondo pubblicamente ai tantissimi messaggi che mi chiedono un chiarimento. Il candidato non eletto Alfredo Ronzino non rappresenta il Movimento e non ha concordato con nessuno la sua partecipazione a Ballarò. Alfredo Ronzino, pur essendo stato candidato con il M5S, insieme al suo gruppo composto da poche persone, lede il valore del Movimento con inarrestabile presa di posizione nei confronti di tutti i parlamentari rei, ad esempio, di aver partecipato a trasmissioni televisive. Prendo decise distanze da queste persone e da Alfredo Ronzino che sono da sempre impegnati a squalificare il lavoro che i veri attivisti pugliesi svolgono con impegno e serietà sul territorio e che nulla hanno da spartire con la mediocrità che si è palesata ancora più chiaramente ieri sera. I veri attivisti pugliesi sono meritevoli di aver confermato il risultato di febbraio 2013 alla nostra regione e, nonostante la mia preghiera, Alfredo Ronzino ha scelto le persone che vivono negli insulti, nell'impreparazione e nel rancore». Questo il commento che la senatrice del M5S, Barbara Lezzi ha pubblicato su Facebook.
Ma Ronzino, non ci sta a ricevere le critiche non solo degli utenti ma anche di alcuni colleghi e dalla sua pagina facebook lancia numerosi strali togliendosi qualche sassolino dalla scarpa
«Ho partecipato a Ballarò per toccare con mano la rivoluzione culturale per la quale mi spendo da oltre tre anni. Ci sono andato da cittadino con esperienze di candidature nel MoVimento alle spalle. Ed ecco che la senatrice Barbara Lezzi, alle dipendenze del popolo sovrano e con uno stipendio mensile che equivale a 2 anni del mio stipendio, invoca la mia espulsione. Da dove? Siamo forse un partito? Espulso per aver esercitato il mio diritto ad esprimere il mio pensiero (art. 21 Cost.)? Da quando devo “concordare” i miei diritti con una Senatrice, mia e nostra dipendente? Non dovevamo cambiare il mondo? Rovesciare la piramide? E invece siamo sempre dalla stessa parte: voi (eletti) di là, noi (cittadini) di qua.
Sono davvero rammaricato. Il MoVimento doveva portare i cittadini a dialogare con i Ministri, con i Presidenti delle Banche, con i direttori dei giornali e con loro riflettere sulle idee che sono proprie dei cittadini. Io questo ho fatto. Con tutte le difficoltà che derivano dall’essere ospite nella sede barese della Rai, senza un ottimale ritorno audio e con l’emozione che un comune cittadino può provare davanti a milioni di telespettatori. Invece che supportare le mie tesi, che sono proprie di un MoVimento di cittadini, la senatrice si schiera con un sistema che mi ha fatto apparire come uno spiritello imbarazzante? È per questo che sei in Senato, Barbara?
Accolgo l’ironia del web senza difficoltà. Non accetto, però, la violenza verbale di una parte di popolo che pure sembra far parte del MoVimento. Io ci sono dentro per portare pace, educazione e cultura. Anche per questo sono rammaricato.
Ho partecipato a Ballarò, consapevole del rischio che correvo. L’ho fatto per accelerare il dibattito sul nostro MoVimento. Siamo diventati un partito?
Ho subito attacchi terribili, durante questa campagna elettorale. Dagli avversari? Nemmeno per sogno!!! Dai nostri parlamentari! E dagli attivisti che subiscono il fascino della divisa (da parlamentare)! Nella mia città sono stato persino attaccato e denigrato verbalmente da una forza politica ostile ai tempi in cui ero candidato Sindaco con il MoVimento (2011) ed oggi, improvvisamente “alleata” dell’altro candidato neretino alle Europee, Cristian Casili. Il consigliere comunale Pippi Mellone (lista Andare Oltre), che organizza di frequente iniziative con Casa Pound, ha curato personalmente volantinaggio e tour con la macchina del candidato M5S, accessoriata di megafoni. Per i parlamentari è tutto ok! Quello da espellere sono io. Quello cui inibire l’uso del logo sono io. Credo di essere stato tra i pochissimi, in Italia, a non fregiarsi del simbolo, nel rispetto del non statuto. Il meet up cui appartengo si chiama “Cittadinanza AttiVa”, non “MoVimento Cinque Stelle Nardò”.
Infine, è sconvolgente come, nonostante Beppe Grillo parli di “nuovo umanesimo” (che condivido), di umanità non ne vedo nemmeno l’ombra.
O sta sbagliando Grillo (ed io con lui) o sta sbagliando qualcun altro.
E, per finire… Grazie ai quasi 2000 cittadini neretini che, pur sentendo per giorni e giorni girare per il paese un auto che pubblicizzava Cristian Casili, definito “il” candidato di Nardò (l’articolo determinativo, nel caso in cui siamo due, è grammaticalmente scorretto) e nonostante non abbia affisso nemmeno un manifesto (perché non previsto dai nostri accordi interni al MoVimento), mi hanno tributato il loro affetto. I manifesti dell’altro candidato c’erano. Anche qui, silenzio tombale e imbarazzante dei senatori.
So che nel MoVimento ci sono delle forze genuine e capaci. A voi, parlamentari, vi chiedo di esercitare la vostra umiltà, di smettere di urlare, di aprire un dialogo e di mettervi, finalmente, al nostro servizio. Sarà un esercizio dure, ma potete farcela. Grazie.
PS: Grazie di cuore a voi che mi avete affettivamente sostenuto, amici cari. È emozionante. Questo è il piccolo miracolo di una comunità che cresce nel rispetto e nella verità. Grazie ancora. Vinciamo noi! »