‘Antonio Stano, vittima dell’indifferenza’. Trevisi invita i Comuni ad intitolare una strada al pensionato di Manduria

I Comuni dovrebbero intitolare una via, una piazza o un luogo simbolico ad Antonio Stano, vittima della baby gang quanto dell’indifferenza. È la proposta di Antonio Trevisi: “Facciamo capire ai giovani che l’omertà uccide quanto la violenza”

«Antonio Stano, vittima dell’indifferenza». Chiede che venga scritto questo il consigliere del Movimento Cinque Stelle, Antonio Trevisi, per ricordare a tutti, soprattutto alle giovani generazioni, che l’omertà uccide tanto quanto la violenza. Un vero e proprio invito rivolto ai Comuni affinché dedichino una strada, una piazza o un luogo simbolico alla memoria del 66enne di Manduria, torturato da una gang di bulli.

Antonio lu pacciu, come era conosciuto da tutti per i suoi problemi, è morto in un letto di ospedale dopo 18 giorni di agonia. Era diventato il bersaglio della comitiva degli orfanelli che organizzava vere e proprie spedizioni, filmate con i telefonini e diffuse sui social per riderci su. «Mica lo volevamo morto, era solo per divertirci» avrebbe dichiarato un ragazzino che fa parte del gruppo di Whatsapp in cui i bulli si vantavano di “come lo avevano combinato”. Dopo aver urlato, chiesto aiuto, implorato i suoi aguzzini di fermarsi, alla fine il pensionato si è chiuso in casa, sperando di trovare un luogo sicuro, lontano dalla cattiveria. E invece no, lo hanno tormentato anche lì, tra le mura della sua abitazione come dimostra il video diffuso dalla Polizia che fa capire quello che il pensionato era costretto a subire. Una tragedia della solitudine, ma forse anche della cattiveria.

Molti sapevano, nessuno ha parlato permettendo di scrivere un finale diverso. Per questo l’idea di intitolare a Stano una strada o una piazza: «Non bisogna rimanere in silenzio davanti a queste atrocità e avvenimenti così gravi» ha dichiarato Trevisi.Non bisogna dimenticare, perché il senso di colpa provato prima o poi passa, né abbassare l’attenzione come impone la dura legge del giornalismo di oggi, dove una notizia nuova ha più eco di una vecchia.

«Ecco perché chiedo che venga individuato dalle amministrazioni comunali un modo idoneo per ricordare nel tempo questo grave episodio in modo da sensibilizzare e informare le nuove generazioni cercando di impedire che si ripetano situazioni di questo tipo in futuro» ha concluso il consigliere del M5S.



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