Asse Fitto-Casini? L’ipotesi turba i sonni di Silvio Berlusconi

A volte ritornano, almeno sembrerebbe. Stando a quanto si legge su alcuni organi di informazione Raffaele Fitto e Pierferdinando Casini sarebbero pronti a siglare un patto per contare di piè¹ nella nuova Forza Italia. E c’è¨ chi con la memoria torna al 1996, quando…

È così, dopo Dagospia anche Libero, il giornale diretto da Maurizio Belpietro dà credito ai rumors che circolano nell’aria da qualche giorno secondo i quali si starebbe sempre più rafforzando l’asse tra Raffaele Fitto e Pierferdinando Casini per la creazione di una  corrente importante all’interno di Forza Italia o per la nascita di un nuovo partito speculare a quello creato da Alfano e Guagliariello, il nuovo centro democratico staccatisi dalla grande madre Berlusconiana. Il rientro di Casini, ex leader prima del CCD, e poi dell’Udc, non è passato, come era ovvio che fosse troppo in sordina. A molti, all’inizio era sembrata quasi una minaccia a Renzi per stoppare la sua intesa con il Cavaliere, visto che l’accordo sulla nuova legge elettorale porterebbe portare alla scomparsa parlamentare dei piccoli partiti; ai più, invece, è sembrato il pretesto del leader centrista di tornare alla «casa madre» da dove forse, troppo frettolosamente visti i risultati, si era allontanato. Tanto che sui social network non erano mancati gli sfottò a Pierferdi, e qualcuno si era divertito con ironia a trasformare il suo slogan «io CENTRO» in «io RIENTRO».
I falchi di Forza Italia, poi, alla notizia del «ritorno del figliol prodigo» non avevano perso occasione per lanciare dei messaggi a colui che insieme a Fini non smettono di chiamare «traditore», imputandogli, così come fanno con l’ex leader di Alleanza Nazionale, rallentamenti e sconfitte del Centro Destra.

Eppure stando alle voci di Dagospia, riprese dal giornale di Belpietro a qualcuno in Forza Italia piacerebbe eccome. Del resto, la logica che vige in politica è quella schmittiana dell’amico-nemicocioè se qualcuno che prima mi era nemico oggi ha il mio stesso avversario potrebbe, senza alcun problema, essere definito mio amico. E chi meglio di Casini, che di certo ancora su un pacchetto di voti e sul relativo consenso elettorale conta, potrebbe fare alla bisogna di Raffaele Fitto, infastidito, dopo una alacre battaglia contro Alfano, dall’indifferenza di Berlusconi nei suoi confronti vista la scelta di Giovanni Toti a suo referente politico?

E del resto Casini e Fitto non è che si stanno incontrando per la prima volta. Anzi si conoscono da vecchia data.
In quale collegio, infatti, Pierferdinando Casini fu eletto parlamentare nel non tanto lontano 1996? Fu proprio il collegio di Maglie-Otranto, collegio blindato che l’allora giovanissimo Raffaele Fitto, in quegli anni vice del presidente della Giunta Regionale Salvatore Di Staso, gli mise a disposizione.

Certo, con la storia non si può fare un brodo, mischiando a piacimento ingredienti che non sempre si legano. Però è anche vero che questa suggestione, l’accordo sull’asse Maglie-Bologna, potrebbe creare qualche fastidio in più a chi, nel caso in cui si dovesse andare  a votare a breve sarebbe chiamato alla compilazione delle liste elettorali di FI. Un conto è sapere l’ex leader dei lealisti che qualcuno definisce già anche ex delfino- a capo di un manipolo di parlamentari dalla provenienza più o meno mono-regionale. Ben altra cosa è un accordo di dimensione nazionale che darebbe reciproca sponda ai due sottoscrittori. Con non tanta buona   pace per Berlusconi. Fantapolitica? Può darsi. Chi vivrà, vedrà.



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