
La prospettiva dei servizi sociali per Silvio Berlusconi ha il sapore di una dolce condanna e potrebbe servire a svelenire il clima da guerra civile fra politica e magistratura, nell’interesse dell’Italia. Lo stesso Silvio potrebbe rivedere, almeno in parte, la teoria di una magistratura spietata e schierata
Tutta la persecuzione di cui si è parlato, per poi finire qualche ora a settimana ad aiutare chi ha più bisogno non è così male. Se tutte le condanne penali portassero a questo sarebbe più facile per tutti e certamente sarebbe meglio per i servizi sociali. Aiutare i deboli, i disabili o gli anziani dovrebbe essere quasi un dovere civico, per molti resta un impegno religioso e, infatti, l’anima di Silvio Berlusconi, cristianamente parlando, non può che giovarsene.
L’incubo del 10 aprile è finito per il leader politico, ex premier ed ex uomo più ricco d’Italia. Adesso il futuro è più sorridente, l’onta della restrizione ai domiciliari è forse scongiurata e la destinazione ai servizi sociali è conciliabile con una vita normale. Una pena leggera insomma, leggerissima, che quasi fa impallidire la presunta idea di pericolosità sociale che si stava legando alla figura di Berlusconi. Se andrà a stare con gli anziani e i disabili vuol dire che non è tanto male, anzi.
L’immagine di Berlusconi, travolta negli ultimi anni dagli scandali del bunga bunga e dalle inchieste giudiziarie, è pronta a riabilitarsi con tutto il corredo significante di gesti docili e improntati alla solidarietà. Un beneficio anche per la sua campagna elettorale, perché gli consentirà di muoversi liberamente e magari di propagandare le sue vecchie idee politiche ad una folta platea di elettori di ieri e di oggi. In fondo, in Italia, il dubbio che Berlusconi fosse vittima di una persecuzione politico giudiziaria ce l’abbiamo tutti, anche coloro che fra noi non lo voteranno più o non lo considerano degno di stima e approvazione. Fanatici ed estremisti a parte (quelli sempre pronti ad accorrere a Piazzale Loreto) tutte le persone dotate di un minimo di buon senso e di buona fede, preferiscono avere un Berlusconi condannato, ma non punito. Talvolta l’Italia riesce ancora a sottrarsi all’avanzata dei barbari.