Bloccate le assunzioni stagionali di agenti di polizia locale, scoppia la protesta. E i comuni sono nel caos

Un recente decreto sospende le assunzioni di agenti di polizia locale per la stagione estiva già in corso. Lavoratori e sindacati in assetto di protesta in viale XXV luglio, mentre i comuni che registrano tante presenze nel periodo estivo si dicono in difficoltà.

Le aspirazioni di un lavoro concreto cancellate da un ingiusto decreto”. Alle porte della prefettura di Lecce questa mattina una nuova protesta, una di quelle che ormai si sono fatte quasi quotidiane da quando la crisi economica ha cominciato a stringere nella morsa il mercato del lavoro. La protesta oggi riguarda il decreto 78/2015 che è entrato in vigore a giugno scorso e che riguarda disposizioni urgenti in materia di Enti territoriali, in merito al riordino delle Province e di ricollocazione del personale.

Un decreto ingiusto”, afferma chi è direttamente interessato dalla questione, ovvero coloro che, se pur risultati idonei per regolare concorso all’occupazione come agente di polizia municipale – figura che si fa sempre più richiesta e indispensabile nei periodi estivi in quelle zone prese d’assalto da turisti e vacanzieri – si vedono "sospesi a data da destinarsi". E così a stagione già iniziata, le amministrazioni si sono trovate a fare i conti con un provvedimento che ha bloccato le assunzioni dei vigili, anche quelli a tempo determinato. Come si evince dalla normativa, il comma 3 del decreto dispone che fino al completo assorbimento del personale appartenente ai corpi e ai servizi di polizia provinciale nei ruoli degli enti locali con funzioni di polizia municipale, è fatto divieto ai Comuni di reclutare personale, con qualsivoglia tipologia contrattuale, da destinare a tali funzioni.

Si fa pressante, quindi, il problema dell’applicabilità o meno di tale divieto anche alle assunzioni stagionali dei vigili, assunzioni che già troverebbero legittimazione nell’articolo 208 del Codice della strada che dispone di destinare una quota dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie proprio alla copertura finanziaria necessaria a garantire forme di contratti di lavoro a tempo determinato e flessibili, utili a fronteggiare quelle problematiche a cui comuni come Otranto o Gallipoli sono chiamati a dare adeguate risposte.

L’interpretazione che viene data al decreto è pessima – ci spiega Antonio De Iaco coordinatore provinciale del sindacato lavoratori Polizia municipale e localeil decreto non parla di lavoro a tempo determinato,ma soltanto di lavoro a tempo indeterminato per recuperare personale della polizia provinciale. In realtà si parla di immissioni in ruolo di organici, di disponibilità nell’ambito dell’assunzione di personale a tempo indeterminato.  Il personale a tempo determinato è personale che si aggiunge per affrontare emergenze stagionali. Quest’anno – conclude De Iaco –avranno problemi i cittadini a causa della gestione dei servizi inadeguata, e avranno problemi questi giovani che si sono preparati per un impiego stagionale e invece anche questa speranza viene cancellata dall’errata interpretazione di un decreto”.

Insomma, disagi che si aggiungono a disagi. E già molti sindaci stanno facendo arrivare non solo il proprio sostegno ai lavoratori, ma anche le proprie rimostranze verso un decreto che mette in difficoltà le amministrazioni. Tra tutti, il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi commenta “Si impone la necessità, al fine di eliminare la situazione di incertezza e di paralisi venutasi a creare, per il Ministero competente, di emanare urgentemente una circolare con la quale si chiarisca che la previsione di cui al comma 3 dell’articolo 5 del D.L. n. 78/2015 non fa venir meno la possibilità per i comuni di provvedere, ove ne ricorrano le condizioni, alle assunzioni stagionali. Ciò sulla base del disposto del comma 5 bis dell’articolo 208 del codice della strada, in ragione del carattere speciale di tale disposizione, essendo in questa anche stabilita la relativa copertura di spesa”.

Siamo certi  – conclude Cariddi – che i nostri parlamentari vorranno adoperarsi quanto prima per sollecitare tale definizione, in modo da non dover correre il rischio che una stagione positiva dal punto di vista delle presenze si tramuti in un boomerang per le nostre città, a causa dei disagi cui non saremmo in grado di rispondere per la mancanza di personale adeguato”.