Bocciatura della proposta di Scienze Agroalimentari in Salento:’Occasione perduta’

Il Segretario Cgil Lecce Salvatore Arnesano:’Occasione perduta per il territorio e per lo stesso Ateneo’. L’invito a mobilitarsi: ‘Chiediamo impegno comune a rappresentanze istituzionali, politiche e sociali, nell’interesse dell’Ateneo e soprattutto dei giovani’.

Desta sorpresa e, al contempo, amarezza la notizia della bocciatura da parte del CURC della proposta di attivare un Corso di Laurea in Scienze Agroalimentari all’Università del Salento. Diciamocela tutta, si tratta un’occasione perduta per il nostro territorio e per lo stesso Ateneo. Perché avrebbe garantito l’attivazione di un sistema formativo collegato a uno dei settori più importanti dell’economia del territorio. L’Agroalimentare necessita di ricerca e innovazione. “Cosa che come abbiamo ribadito più volte, inserendo un capitolo su questo anche nel nostro Piano del Lavoro territoriale”, aggiunge Il Segretario  Generale Cgil Lecce, Salvatore Arnesano, che rincara la dose:“ In barba ai proclami fatti dai Governi nazionale e regionale, il Salento e il suo Ateneo continuano a essere penalizzati”.

Dunque, l’invito a mobilitarsi: “Chiediamo impegno comune a rappresentanze istituzionali, politiche e sociali, nell’interesse dell’Ateneo e soprattutto dei giovani, futuro di questo territorio”. “La Cultura, la Ricerca e il Sapere non sono optional – prosegue Arnesano – ma basi fondanti per la rinascita del nostro territorio dal punto di vista economico e occupazionale. Invece constatiamo, con sconcerto, che le scelte istituzionali vanno da tutt’altra parte, spinte da interessi probabilmente di parte”.

Il risultato, secondo l’attenta osservazione del sindacalista salentino – è la dispersione delle migliori energie e competenze dei nostri ragazzi e l’inaccessibilità da parte di tante famiglie, che non possono permettersi di mantenere un figlio in un’Università lontana, ai livelli più alti dell’istruzione e della formazione.

Auspicando che si torni indietro rispetto a questa decisione e che, in ogni caso, “l’Ateneo salentino trovi una soluzione per creare condizioni favorevoli all’investimento in ricerca sulle discipline legate all’Agroalimentare”, ha poi concluso.



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