
Che le parole siano molto più dolorose di quanto possiamo immaginare, questo lo si sapeva. Un conto, però, è quando determinate frasi rimangano, come dire, “fatte”. Diverso quanto, invece, colpiscono in prima persona. A volte fanno talmente male da ferire anche un personaggio politico. Possibile che, tra i possibili motivi, rientri pure quello delle offese via social determinante il ritiro della candidatura a sindaco di Milano da parte di Patrizia Bedori. Lei, di origini salentine, che ha vinto le primarie online del M5S, due giorni fa annunciò la notizia via Facebook. “In questi giorni mi sono resa conto che il mio ruolo nel movimento non è questo e siccome faccio parte di una comunità con all'interno competenze eccezionali, lascio il posto a un altro portavoce”. Non un ritiro, bensì “un passo di lato”. “Potrò essere più utile in consiglio comunale nelle battaglie sul territorio accanto ai cittadini”.
Eppure, un suo ultimo post, lascia intravedere che la potenza delle offese, delle ingiurie, spesso possano favorire scelte di tale portata. “Qualche sassolino dalla scarpa”, allora, se lo toglie. Taluni l’hanno insultata. “Brutta, grassa”, scrive la Bedori, peraltro facendo rifermento proprio agli autori di tali parole. Giungono, peraltro, i messaggi di solidarietà in redazione da parte del Comitato Spontaneo Salentino in Difesa delle persone obese, i cui componenti esprimono tutta la loro “solidarietà a Patrizia Bedori per quanto accadutole”.
“Vorrei ringraziare le centinaia, anzi migliaia, di persone vere che mi hanno lasciato commenti meravigliosi”, conclude infine Patrizia Bedori, mandando un messaggio a chi l’è stato vicino.
“Mi avete scaldato il cuore – conclude – io ci sono e ci sarò perché credo fermamente che solo attraverso l'impegno quotidiano possa avvenire il cambiamento”.