Brutta figura del PD nel Salento, ma Emiliano ha già vinto le Regionali

Dario Stefano è stato il candidato più votato in provincia di Lecce alle Primarie del Centrosinistra e si conferma il leader politico più forte del Salento, mentre Emiliano può prepararsi a fare il Presidente della Regione Puglia.

Salvo miracoli del Centrodestra o cataclismi nel Centrosinistra Michele Emiliano sarà il nuovo presidente della Regione Puglia. Di fatto lo è già, si trattava solo di capire fino a che punto il vento vendoliano avrebbe potuto dare ancora energie ad una parte della sinistra più a sinistra.

Di certo i  numeri da schedina di Forza Italia e la vertenza interna alla destra italiana, senza leader e senza identità, dovrebbero spianare la strada all’ex sindaco di Bari.

Ma la notizia è un’altra e cioè che in provincia di Lecce Emiliano non ha vinto, perché Stefano è andato meglio, come forse era prevedibile e non solo perché il candidato era salentino ma anche perché evidentemente il Pd ha perso colpi e manifesta quella debolezza che già avevamo messo in luce all’indomani della magra figura alle elezioni pseudo provinciali di ottobre.

Con una segreteria provinciale in cerca d’autore il caro Emiliano non poteva andare meglio di così a Lecce, e Stefàno ha dimostrato una leadership territoriale che certamente dovrà e potrà ancora dire molto in questo territorio.

Potremmo dire che se ci fosse la Regione Salento, Dario Stefano sarebbe quasi certamente il primo presidente della nuova Regione e questo di per sé costituisce un dato politico, perché se fino a ieri i panciuti signorotti locali sorridevano dinanzi alle idee autonomistiche del Salento, oggi molti sanno di aver riso inutilmente e a sproposito, specie nel Centrodestra, che addirittura, a livello nazionale, sta per affidare la leadership assoluta al segretario del partito autonomista per eccellenza, la Lega Nord.

Quindi due notizie: il futuro si chiama Dario Stefano, mentre il Pd non può che vergognarsi per aver lasciato strada in un territorio chiave pur avendo il vento renziano in poppa e i numeri del gradimento più alti di sempre.

Adesso si tratta di capire cosa tenterà Raffaele Fitto per non dare pista al nemico Emiliano. Una provvidenziale sconfitta del suo Centrodestra potrebbe essere l’occasione giusta per dire a Berlusconi che le sue scelte verticistiche sono ormai solo e soltanto disastrose. E che se a capo di Forza Italia ci fosse lui (Fitto), con il corredo coreografico di Primarie e democrazia dal basso, forse i numeri azzurri scalerebbero qualche piano. 
Ma il cavaliere  e un po’ duro d’orecchi e sicuramente non ascolterà nulla nemmeno questa volta. Nel fragore della eco fittiana, pertanto, il Centrosinistra vedrà germogliare i suoi frutti, da raccogliere senza dubbio a mani basse.