Caso Marò la Corte Suprema indiana studia proposta italiana

L’India ha ammesso per la prima volta di prendere in considerazione una proposta italiana sulla questione riguardante i due fucilieri, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone

Il caso dei due Marò pugliesi continua a far discutere e, alla vigilia delle festività natalizie, è tornato a far parlare di se. Massimiliano Latorre aveva chiesto di poter proseguire il suo soggiorno in patria per altri quattro mesi, al fine di potersi sottoporre a un intervento al cuore, previsto per l'8 gennaio, e poi affrontare le successive terapie e la riabilitazione. Salvatore Girone recluso “ai domiciliari” in India all'interno dell'Ambasciata italiana, aveva chiesto di poter tornare a casa dai suoi familiari per Natale, per poter rivedere i suoi due figli che – secondo i periti medici, come si spiega nella richiesta presentata ai giudici – soffrono della sindrome da stress post-traumatico. Queste le ultime due istanze rifiutate dal governo indiano.

Il governo italiano ha cercato una soluzione consensuale al caso dei due fucilieri della Marina accusati dell'omicidio di due pescatori indiani. Nel darne conferma scritta in una risposta inviata alla Camera, la Rajya Sabha, il ministro degli Esteri indiano Sushma Swaraj ha affermato che “la proposta del governo italiano è attualmente all'esame del governo” indiano. Nel corso di un incontro per gli auguri natalizi con la stampa estera, il ministro ha detto di “non poter prevedere quanto tempo prenderà questo esame” ricordando comunque che la vicenda “è attualmente nelle mani della Corte Suprema”.

La notizia arriva dopo che nelle scorse ore la Corte Suprema indiana ha detto no alle istanze presentate dai due marò italiani ed è una novità assoluta visto che per la prima volta in assoluto, dall’inizio dell’intera vicenda, l’India ha ammesso ufficialmente di prendere in considerazione una proposta arrivata dal governo italiano.  



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