Confederazione Cobas di Brindisi e di Lecce scrivono direttamente ai vertici istituzionali della Repubblica Italiana. L’argomento, ormai, è abbastanza conosciuto. Alla loro attenzione, viene sottoposta “la grave situazione in cui si trovano i dipendenti di Santa Teresa e di Alba Service S.p.A. società partecipate per l’intero capitale sociale rispettivamente dalla Provincia di Brindisi e di Lecce e affidatarie della gestione di servizi pubblici provinciali quali manutenzione scuole, manutenzione strade, servizi di pulizia e uscierato, servizi sociali, ecc. servizi di rilevanza costituzionale”, si legge nella lettera.
“Contrazione nell’erogazione dei servizi”
A venire criticata dalle sigle è la cosiddetta “Riforma Delrio”. La Legge n. 56 del 7 aprile 2014 “Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni”, entrata in vigore l’8 aprile 2014, che ha ridisegnato organi e competenze dell’amministrazione locale, “ha causato – sostengono – una drastica contrazione nell’erogazione di servizi alle comunità brindisine e leccesi mettendo in difficoltà le società partecipate, in quanto a parità di servizi ha drasticamente tagliato le risorse finanziarie alle Provincie italiane”.
Ciò che viene sottolineato con forza, inoltre è la “paralisi dei servizi fondamentali resi ai cittadini come la manutenzione delle strade provinciali, delle scuole e altri servizi essenziali che ad oggi sono di competenza delle province. Questo non solo ha ripercussione sulla sicurezza dei cittadini destinatari e fruitori dei servizi ma addirittura ha una ripercussione pesante sui lavoratori che svolgono le attività per conto delle province”.
Soprattutto, dunque, per i lavoratori delle società in house delle province. Società che nascono proprio per erogare e garantire i servizi direttamente dagli enti.
“Esiti negativi sull’aspetto occupazionale”
“I numerosi lavoratori delle partecipate pubbliche e in particolare quelli della Santa Teresa e di Alba Service hanno subito gli effetti dannosi della suddetta riforma con esiti negativi sull’aspetto occupazionale”, prosegue ancora il documento. “Infatti, Alba Service, la partecipata della Provincia di Lecce, è quella maggiormente danneggiata tanto da essere in liquidazione”. Nel dicembre 2017 per volere della Provincia di Lecce venne instradata la procedura di concordato preventivo in bianco.
Nel dicembre 2016, vista la grave situazione finanziaria delle Provincie di Brindisi e di Lecce, venne concessa per la prima volta la cassa integrazione in deroga ai dipendenti delle società pubbliche partecipate dagli enti locali pugliesi per tutto il 2017. “Nel corso del 2017 questa Organizzazione sindacale ha messo in atto una serie di attività al fine di ottenere la salvaguardia dei posti di lavoro e la proroga dell’ammortizzatore sociale”, prosegue la sigla. Infatti, il 19 Luglio 2017 è stata ricevuta in delegazione a Roma in diverse sedi istituzionali, tra cui anche il Ministero per gli Affari Regionali e Camera dei Deputati, ottenendo infine la proroga della cassa integrazione in deroga da parte della Regione Puglia per l’anno 2018.
“Bloccata la Cassa integrazione in deroga 2018”
“La situazione, però, oggi si è aggravata per il fatto che la concessione da parte della Regione Puglia della Cassa integrazione in deroga per il 2018 è stata bloccata dal Ministero del Lavoro per un’interpretazione del comma 145 della legge di stabilità 2018 che autorizza le Regioni al rinnovo delle CIGD concesse con decreto entro la data del 31 dicembre 2016 ed a valere per l’anno 2017”, sostiene Cobas.
Infatti, la Legge 27 dicembre 2017, n. 205 Parte I Sezione I Misure quantitative per la realizzazione degli obiettivi programmatici all’art.1 comma 145 prevede che ‘Al fine del compimento dei piani di nuova industrializzazione, di recupero o di tenuta occupazionale relativi a crisi aziendali incardinate presso le unità di crisi del Ministero dello sviluppo economico o delle regioni, nel limite massimo del 50 per cento delle risorse loro assegnate ai sensi dell’articolo 44, comma 6-bis, del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148, le regioni, a seguito di specifici accordi sottoscritti dalle parti presso le unità di crisi del Ministero dello sviluppo economico o delle stesse regioni, possono autorizzare, per un periodo massimo di dodici mesi, le proroghe in continuità delle prestazioni di cassa integrazione guadagni in deroga concesse entro la data del 31 dicembre 2016 e aventi durata con effetti nell’anno 2017’.
“Dirimere questa disputa”
“Il Ministero del Lavoro – continuano COBAS Brindisi e COBAS Lecce – interpreta la concessione come data del decreto e questa interpretazione escluderebbe tutte le partecipate in Puglia, in quanto il decreto della Regione Puglia è datato 2017 con effetti retroattivi dal 29 dicembre 2016. La Regione Puglia invece attuando il disposto della legge di bilancio ha concesso la proroga per il 2018. Quindi il blocco della cassa integrazione in deroga che riguarda oltre che i dipendenti delle partecipate della Provincia di Brindisi e di Lecce anche centinaia di lavoratori del settore privato che usufruiscono dell’ammortizzatore sociale, non trova nessuna giustificazione, in quanto è stato rispettato tutto l’iter giuridico previsto dalla legislazione nazionale e regionale”.
“Considerato che questa situazione di stallo burocratico sta creando una grave tensione sociale nelle due Province pugliesi coinvolte, si chiede un Vostro intervento per dirimere questa disputa tra Regione Puglia e Ministero del Lavoro – conclude COBAS – nel rispetto della dignità dei lavoratori messi in ginocchio dalla riforma Delrio e dalla sua attuazione”.
