La notizia aveva fatto scalpore questa estate. Un rumore mediatico talmente forte che non si è ancora diradato il fumo della polemica tra chi la ritiene un’autentica fake news e chi è, invece, convinto dati alla mano del fatto che contro l’evidenza scientifica nemmeno l’ottusità la può scontare. Parliamo della nuova scoperta in base alla quale le vetture diesel, alimentate a gasolio, siano meno inquinanti dei mezzi elettrici.
Lo studio del Ces-Ifo dimostrava che il diesel di nuovissima generazione, quello 6.2, immetteva nell’aria meno anidride carbonica di un mezzo alimentato elettricamente (tenuto conto che dal punto di vista dell’inquinamento i mezzi elettrici devono mettere in bilancio il costo della ricarica quotidiana della vettura, la produzione della batteria e la sostituzione dell’accumulatore ogni dieci anni).
Insomma, se come dicono dal Cnr, non esiste ancora lo spostamento totalmente eco friendly, va comunque sostenuto che l’alimentazione a carbon fossile può essere meno impattante di quella elettrica. Vero? Falso? Se ne discuterà certamente ancora. E per molto tempo. Fatto è che proprio ieri il Comune di Lecce, facendo proprio questo nuovo paradigma del sapere, ha votato a maggioranza per l’acquisto di ben 13 bus a gasolio.
Un modo sembrerebbe, per mettere quasi una pietra tombale sul trasporto elettrico che, dati alla mano, in città non funziona. Almeno stando ai numeri di chi fruisce del servizio.
È stata così l’inventrice del filobus, Adriana Poli Bortone, ex sindaco di Lecce e attuale consigliera di opposizione, a prendere carta e penna per gridare vendetta contro un provvedimento del genere, attaccando in filigrana il primo cittadino Carlo Salvemini: ‘Gli ecologisti di sinistra che vanno in bicicletta e che hanno tanto a cuore l’ambiente, quelli che sostengono la finanziaria green, hanno oggi votato per l’acquisto di 13 bus a gasolio, portando a sostegno delle loro ragioni, un presunto pronunciamento del CNR secondo cui il gasolio inquina molto meno dell’elettricità. Ci piacerebbe che il Cnr venisse a spiegare questa tesi in consiglio comunale anche per poter dare una svolta al nostro pensiero ecologista’.
Insomma, mentre la Poli e ad essere sinceri anche noi aspettiamo il Cnr che argomenti meglio questa nuova scoperta – che se fosse confermata in tutta la sua portata metterebbe ko decenni di ricerca e di soldi spesi sul trasporto elettrico – staremo ad aspettare l’arrivo di questi nuovi bus a gasolio.
È probabile che nemmeno questi traboccheranno di passeggeri, come accade per il filobus che gira vuoto. Ci si renderà conto che forse i soldi pubblici sarebbe stato bene spenderli per formare una nuova cultura dei trasporti, almeno nelle nuove generazioni, visto che quelle un po’ più avanti negli anni i danni li hanno già fatti. E difficilmente li ammettono.