Lecce è sporca, Salvemini si oppone al consiglio monotematico su Monteco. La Poli: ‘Andremo alla Corte dei Conti’

Adriana Poli Bortone non ha gradito il niet del sindaco e annuncia: ‘Andremo alla Corte dei Conti, i cittadini hanno subito un notevole danno economico’.

Scoppia la polemica a Palazzo Carafa sul tema della raccolta dei rifiuti in città. A ‘duellare’ Carlo Salvemini e Adriana Poli Bortone, evidentemente divisi dalla valutazione sulla Monteco, la ditta incaricata di effettuare il servizio.

Ha detto ‘no’ il primo cittadino alla proposta della senatrice che aveva inserito nell’ordine del giorno dei lavori la richiesta di un consiglio comunale ad hoc sulla gestione dei rifiuti a Lecce, aperto alla partecipazione dell’azienda, della Regione Puglia e dell’Ager, l’Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti.

«Il sindaco Salvemini, da sempre esponente della ‘sinistra pura’, protagonista di una campagna elettorale all’insegna della partecipazione e del programmare ‘insieme’ si rivela come il più accanito fautore  del ‘ghe pensi mi’» scrive la Poli Bortone. «Con il suo secco ‘no’, Salvemini ha condizionato l’espressione di voto della sua maggioranza, nella quale abbiamo con piacere notato la presenza di consiglieri preparati, dotati di buon senso, liberi di pensiero. Il tutto per non discutere su un servizio che non è certamente rispondente alle esigenze di una città d’arte che, al di là di una ristretta zona del centro storico, è costretta a subire lo scempio di strade colme di rifiuti».

Carlo Salvemini

La Poli scrive alla Corte dei Conti

Ma la vicenda del consiglio comunale ad hoc sulla Monteco è soltanto una parte, forse anche la meno importante della contesa. Già, perché Adriana Poli Bortone rimprovera al sindaco di aver da subito esteso a Monteco il contratto di servizi di igiene urbana per oltre 1,5 milioni di euro all’anno.

«Salvemini ha di fatto consegnato all’azienda ben oltre 7 milioni di euro in più rispetto al già oneroso impegno finanziario che ha visto  lievitare la Tari, per i cittadini leccesi, di oltre un 3%»

Proprio per questo motivo, l’esponente di Fiamma Tricolore porterà la delibera 35 del giugno scorso (proprio quella dell’estensione dei servizi a Monteco) alla Corte dei Conti, nel convincimento che quella delibera sia illegittima.

«Siamo convinti che prima di estendere i servizi con grossi oneri per i cittadini leccesi occorre verificare se i servizi di igiene pubblica siano resi effettivamente come da capitolato o se i servizi non resi per anni non abbiano procurato un danno notevole alle casse comunali e di conseguenza alle famiglie leccesi».

Insomma sui rifiuti lo scontro a Lecce è appena cominciato.



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