Coronavirus, voto rinviato in autunno. Probabile “Election Day” con comunali, regionali e referendum

Sfuma l’ipotesi di un voto a luglio come chiesto dai Governatori di alcune Regioni chiamate alle urne. Le elezioni si terranno in autunno, tra settembre e dicembre.

Il Governatore Michele Emiliano aveva chiesto al Governo di votare a luglio, per evitare di dover rimandare ancora le elezioni a causa di una seconda ondata dell’epidemia prevista secondo alcuni esperti ad ottobre. Della stessa idea erano stati i colleghi Giovanni Toti alla guida della Liguria, Luca Zaia come Presidente del Veneto e Vincenzo De Luca per la Campania, ma l’ipotesi di recarsi alle urne in estate, la stagione forse più sicura dal punto di vista epidemiologico, è tramontata.

Non è ancora terminato il lockdown, né è scattata la «fase due»  – argomento che sta tenendo banco in questi giorni – e non sapendo le modalità del lento ritorno alla normalità è ancora troppo presto per chiedere ai cittadini di tornare ai seggi. Così, un decreto del governo, approvato in Consiglio dei Ministri e firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha stabilito che le elezioni si terranno in autunno, in una finestra temporale compresa tra il 15 settembre e il 15 dicembre. Di domenica, come è sempre stato.

Di conseguenza, i consigli regionali in scadenza sono stati prorogati fino al 31 agosto. L’idea di partenza non era questa. La data fissata era quella del 2 agosto, lasciando ai Governatori la possibilità di decidere se indire il voto a luglio o a in autunno, tra settembre e ottobre. Si sarebbe creato, però, una sorta di voto a macchia di leopardo sotto gli ombrelloni. Uno scenario improbabile che ha spinto l’esecutivo a pensare ad un meccanismo diverso.

Non solo, sul tavolo c’è anche l’ipotesi di un unico Election Day, un giorno dedicato alle elezioni regionali, amministrative (dovranno votare più di mille comuni) e al referendum per il taglio dei parlamentati. Tutti appuntamenti rimandati causa Coronavirus.