L’Italia riparte, Conte: “dopo i sacrifici ci meritiamo il sorriso. Ora via alle riforme”

Il Presidente del Consiglio torna a parlare agli italiani: “l’emergenza sanitaria è alle spalle, ma ora c’è da superare quella economica. Servono riforme”.

La fase critica è alle spalle. Il periodo più duro dal Dopoguerra ad oggi sembra essere passato. L’Italia da oggi è ripartita per davvero, senza limitazioni, senza alcun vincolo. Il dramma legato al coronavirus brucia ancora sulla pelle del Paese, ma gli italiani sono usciti da un tunnel buio, vedendo la luce, ma serve ancora fare dei sacrifici.

Dopo circa 20 giorni dall’ultima volta, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte torna a parlare ai cittadini in diretta tv nel corso di una conferenza stampa proprio del giorno della caduta dei confini regionali.

“A distanza di un mese dalle prime riaperture del 4 maggio – esordisce il Premier – i numeri sono incoraggiati. Gli ultimi monitoraggi non segnalano situazioni critiche e non c’è nessun sovraccarico ospedaliero in nessuna zona d’Italia.

Ciò dimostra che la strategia adottata in queste settimane è stata quella giusta e ci da fiducia sulle scelte del prossimo futuro. In questi giorni abbiamo ritrovato la socialità per le strade: siamo felici e ci meritiamo il sorriso dopo settimane di duri sacrifici.

Distanze e mascherine: no a leggerezze

Ma è bene ricordare che se siamo in questa situazione di ripresa in sicurezza, è perchè abbiamo accettato di compiere dei sacrifici, modificando radicalmente le nostre abitudini di vita. Ma facciamo attenzione: le uniche misure oggi anti contagio sono le distanze e le mascherine. Il virus non è scomparso e non possiamo permetterci leggerezze”.

“L’altra notizia importante – prosegue – è che da oggi anche i turisti europei possono tornare a visitare il nostro Paese che conta una bellezza che non è mai andata in quarantena.

Insomma, l’emergenza sanitaria è passata, ma non è passata quella economica. Negli ultimi mesi abbiamo stanziato 80 miliardi di euro a vario titolo, come tre manovre finanziarie concentrate in pochi decreti.

Ci sono stati ritardi, problemi, per i quali ho già chiesto scusa. Ma tutte queste misure non sono che l’inizio di un nuovo e lungo percorso che ora ci aspetta”.

Il Recovery Fund non è un tesoretto

Dopo il riepilogo, Conte ha parlato di quello che sarà l’immediato futuro dell’Italia. “C’è un’opportunità storica: l’UE ha messo sul tavolo la proposta di un Recovery Fund da 750 miliardi, molti dei quali destinati agli stati più colpiti, tra cui l’Italia. Fondi Mes? Dipende dalle condizioni”.

Conte ha precisato che i fondi che vengono messi a disposizione dalla Ue con il recovery plan “non sono un tesoretto a disposizione del governo, ma una opportunità per tutti i cittadini italiani. Per questo motivo nei prossimi giorni convocherò a Palazzo Chigi tutti gli attori del sistema Italia per un grande confronto di idee e di riforme.

La crisi – spiega – deve essere l’occasione di un nuovo inizio, per disegnare il Paese che vogliamo. Dobbiamo recuperare lo spirito del 2 giugno evocato ieri dal presidente Mattarella, nel segno della condivisione. Dobbiamo ridisegnare l’Italia. E’ un’occasione storica, dobbiamo rinnovare il Paese dalle fondamenta”.

Giustizia e infrastrutture: attenzione per il Sud

E allora, modernizzazione e digitalizzazione del Paese, incentivo per i pagamenti elettronici, contrastato all’economia sommersa; disponibilità della banda larga in tutta Italia; consolidare le piccole e medie imprese, rilanciare gli investimenti pubblici e privati; investire in reti e infrastrutture; avviare una vigorosa transizione verso l’economia sostenibile; consolidare il diritto allo studio; procedere all’assunzione di ricercatori.

Questi i pilastri per la ripartenza dell’Italia secondo Giuseppe Conte che ha parlato anche della necessità di riformare la giustizia e il fisco. E poi i trasporti, con la necessità di rilanciare i trasporti pubblici e in particolare la rete dell’alta velocità, citando, tra le varie criticità da superare, anche la necessità di realizzare il doppio binario ferroviario da Pescara a Lecce.

“Per il Sud ci sarà una attenzione privilegiata: il Mezzogiorno sarà destinatario di una fetta consistente di investimenti. Il Sud ha bisogno di tanto e se riusciamo a rendere attrattivo il sistema-Italia anche grazie alle bellezze del Sud, il primo a beneficiarne sarà proprio il Nord”.



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