“Obbligo di mascherina per uscire”, Nardò primo comune nel Salento

Il Sindaco Pippi Mellone firma l’ordinanza che impone la copertura di bocca e naso quando si esce da casa. A Sannicola mascherina obbligatoria nei locali commerciali.

A Nardò le misure anti contagio si fanno ancora più stringenti. Dopo le iniziative adottate in Lombardi e Toscana, anche in Salento arriva la prima ordinanza comunale che impone l’obbligo delle mascherine quando si esce da casa.

Si tratta di Nardò che proprio in mattinata ha conosciuto le nuove misure rinforzate per evitare la diffusione del Covid-19. L‘ordinanza n. 167, prevede che in occasione delle uscite dalla propria abitazione nei casi in cui sia consentito, siano adottate tutte le misure precauzionali consentite e adeguate per proteggersi e per proteggere gli altri dal contagio, quindi l’utilizzo della mascherina o, in subordine, di qualunque altro indumento a copertura di naso e bocca (contestualmente a una puntuale disinfezione delle mani).

Il Comune di Nardò è quindi il primo nella provincia di Lecce a rendere obbligatoria la copertura di bocca e naso fuori caso (il primo Comune in Puglia è stato quello di Noicattaro, con l’obbligo in vigore da ieri).

Il provvedimento neretino, inoltre, conferma che in ogni attività sociale esterna deve comunque essere mantenuta la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, che è vietata ogni forma di assembramento con più di due persone nei luoghi pubblici o aperti al pubblico, che ai soggetti con sintomatologia da infezione respiratoria e temperatura corporea superiore a 37,5 gradi, è raccomandato di rimanere presso la propria abitazione, di limitare al massimo i contatti sociali e di contattare il proprio medico curante al telefono.

Pippi Mellone

La stessa ordinanza invita la persona che esce dalla propria abitazione con l’animale di compagnia per le sue necessità fisiologiche a rimanere nelle immediate vicinanze dell’abitazione stessa e comunque a distanza non superiore a 200 metri.

Per quanto riguarda gli esercizi commerciali, il provvedimento consente l’accesso ad ogni attività a un solo componente per nucleo familiare (fatta eccezione per la necessità di portare minori, disabili o anziani), al fine di limitare al massimo la concentrazione di persone. Agli esercizi commerciali al dettaglio, che sono autorizzati all’apertura dal DPCM dell’11 marzo, è raccomandato di mettere a disposizione dei propri addetti alle vendite, banconisti, cassieri, mascherine protettive idonee alla prevenzione della trasmissione del virus e, a beneficio dei clienti, guanti monouso e idonee soluzioni idroalcoliche per le mani in prossimità dell’accesso all’esercizio.

“Ci sono comportamenti – spiega il sindaco Pippi Mellone – che è necessario puntualizzare e, se possibile, rinforzare. Sono piccoli e grandi sacrifici quotidiani che siamo costretti a fare per la nostra salute e per quella degli altri. Stiamo combattendo una guerra contro un nemico invisibile e subdolo, per questo ho adottato e adotterò ogni misura utile a salvaguardare la mia gente”.

A Sannicola, invece, il Sindaco Cosimo Piccione ha imposto l’uso della mascherina protettiva all’interno degli esercizi commerciali, degli uffici (pubblici o privati: Palazzo comunale, Poste, Banche, ect.): i titolari e gestori delle attività commerciali o degli uffici (pubblici e privati) sono tenuti ad inibire l’accesso alle persone non dotate dei dispositivi di prevenzione e di esporre all’esterno del locale, in modo visibile all’utenza e agli organi preposti al controllo, l’ordinanza sindacale.



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