
Si riunirà oggi presso la sala “Guaccero”, al secondo piano del palazzo del Consiglio regionale, la V Commissione Consiliare presieduta da Donato Pentassuglia, che si occupa di Ecologia, Tutela del Territorio e delle Risorse Naturali, Difesa del suolo, Risorse Naturali, Urbanistica, Lavori Pubblici, Trasporti, Edilizia Residenziale. All’ordine del giorno l’audizione con gli assessori al Territorio, Ambiente, Infrastrutture, Demanio e Turismo sul delicato quanto attuale tema della «Disciplina della tutela e dell’uso della costa». In buona sostanza dinanzi ai consiglieri Antonio Camporeale, Alfredo Cervellera, Euprepio Curto, Giovanni Epifani, Giacinto Forte, Antonio Galati, Domenico Lanzilotta, Anna Rita Lemma, Giuseppe Longo, Luigi Mazzei, Francesco Pastore si siederanno Angela Barbanente, Giovanni Giannini, Lorenzo Nicasto e Silvia Godelli.
Il tema del dibattere, ovviamente, interessa molto al Salento poiché gli Assessori saranno ascoltati sulla grave, gravissima, situazione che si è verificata a seguito delle Ordinanze delle Capitanerie di Porto di Gallipoli e Otranto che, per tutelare la pubblica incolumità a causa dei crolli della falesia, hanno interdetto chilometri e chilometri di costa da San Foca a Torre Lapillo, passando per i luoghi più esclusivi del turismo salentino e creando non poco allarme e agitazione negli operatori del settore che attendono l’avvio della stagione per rimpinguare le casse svuotate dalla crisi economica.
Infatti, a causa del grande riverbero massmediatico avuto dalla notizia si parlò addirittura di un decremento delle prenotazioni che oscillava intorno al 10%, cosa che mise in agitazione i Sindaci dei comuni costieri più importanti, al tempo stesso oggetto e vittime delle ordinanze, i quali si incontrarono prima delle elezioni del 25 maggio ad Andrano per fare il punto della situazione, contestando addirittura alla Guardia Costiera la titolarità dei provvedimenti presi, titolarità che, secondo i primi cittadini, spettava ai Comuni e alle autorità di bacino.
Fu in quei giorni che il consigliere d’opposizione Luigi Mazzei chiese al presidente della V commissione l’audizione di tutti i Sindaci, dei comandanti delle capitanerie interessate, delle autorità e degli altri enti chiamati in causa per aprire un tavolo di concertazione che evitasse l’azzoppamento della stagione balneare. La regione ha scelto, invece, di procedere per gradi, oggi ascolterà gli Assessori e soltanto in un secondo momento saranno chiamati in causa tutti gli altri.
Ma nel dibattito odierno peseranno come un macigno le dichiarazioni del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che rispondendo ad un’interrogazione presentata da Salvatore Matarrese e da Antimo Cesaro sul crollo della falesia in provincia di Lecce in cui si chiedeva quali iniziative di propria competenza intendesse adottare per consentire lo sblocco delle risorse per «l’immediata esecuzione degli interventi già programmati» e se non ritenesse di considerare «l’opportunità di far fronte a lavori urgenti di messa in sicurezza dei 50 chilometri di costa leccese, utilizzando le risorse previste dalla legge di stabilità».
Il ministro ha comunicato «che già dal 2010 sono stati programmati e finanziati dal Ministero dell’Ambiente 84 progetti di cui 5 ricadenti proprio nel territorio di Lecce per un importo complessivo di oltre 194 milioni di euro». Insomma come commenta Matarrese «nonostante la disponibilità economica messa in campo dello Stato per mitigare e prevenire il rischio di dissesto idrogeologico, a distanza di ben 4 anni, siamo costretti ad assistere impotenti all’ennesimo disastro».
Non solo «la legge di stabilità 2014 mette a disposizione per il periodo 2014-2020 quasi 55 miliardi di euro per la programmazione di interventi strutturali, di cui una parte per la mitigazione del rischio idrogeologico. Il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare ha richiesto alle regioni di segnalare eventuali nuovi criticità. Al riguardo, la regione Puglia ha iscritto 99 interventi, di cui 9 nella provincia di Lecce e tra questi uno solo per la stabilità nella falesia in località Torre dell’Orso per un importo di due milioni di euro.
Per quanto possa dichiararmi soddisfatto della risposta del Ministro, che ha voluto confortarci sulla disponibilità di ingenti risorse economiche per finanziare i prossimi lavori, devo evidenziare ancora una volta l’incredibile ed ormai manifesta incapacità dello Stato, a tutti i livelli, di riuscire a far fronte a queste problematiche nonostante siano stati programmati interventi per prevenire il rischio già da 4 anni. E tutto a causa della ormai insormontabile burocrazia e della enorme quantità di norme che coinvolgono tutta la filiera degli enti locali causando confusione nelle competenze e rallentamenti nell’esecuzione dei lavori».