Galatina, De Pascalis critica la gestione dell’ospedale: “C’è una volontà politica di farlo chiudere”

La polemica sul Santa Caterina Novella si arricchisce con una dura critica che il consigliere di opposizione rivolge non solo agli amministratori comunali, ma anche ai consiglieri regionali e ai parlamentari.

La polemica sulla gestione dell’ospedale Santa Caterina Novella di Galatina si arricchisce di un nuovo capitolo.

Dopo l’impugnazione del Regolamento ospedaliero regionale varato a settembre e il rinvio della discussione del ricorso al maggio 2020, il consigliere di minoranza Gianpiero De Pascalis torna all’attacco con una dura critica rivolta non solo all’amministrazione comunale, ma estesa ai consiglieri regionali e ai parlamentari, colpevoli, a suo dire, di non aver firmato il ricorso e di non essersi assunti la responsabilità di alcuna iniziativa a favore del presidio ospedaliero galatinese, limitandosi a quelle che il consigliere definisce passerelle elettorali. “Il nostro diritto alla salute – afferma De Pascalis – continua a non essere tutelato. Quello che fa indignare ancora di più è il fatto che Regione e Asl di Lecce continuano a produrre documenti che attestano le buone performance dell’Ospedale e nonostante ciò lo hanno svuotato di discipline essenziali quali Cardiologia, Chirurgia, Ortopedia, Gastroenterologia e Pneumologia. Uno scippo a tutto campo che non ha tenuto conto neppure delle previsioni del Dm 70 del 2015 che negli ospedali di base, tale è classificato Galatina, prevedono una dotazione minima di reparti tra cui ortopedia e chirurgia”.

L’invettiva continua con il riferimento alle condizioni degli altri ospedali della provincia, che suggerirebbero un disegno politico preciso volto a declassare il presidio galatinese sino alla dismissione. “Assisto a politiche sanitarie con due pesi e due misure: Galatina perde Cardiologia e Pneumologia, Geriatria, ma a Copertino e Casarano vengono lasciati sia la Cardiologia che la Geriatria. In più – continua il consigliere – è stata fatta la forzatura di lasciare Neurologia e Rianimazione a Casarano, mentre a Galatina non si permette di avere reparti che hanno funzionato benissimo. Sono convinto che ci sia una volontà politica mirata a far chiudere l’ospedale di Galatina e la prova la possiamo desumere dal fatto che il punto nascita di Scorrano dovrebbe chiudere su richiesta del Ministero della Salute perché ha un numero troppo basso di parti eppure, con l’ultimo Regolamento che abbiamo impugnato viene potenziato a scapito di Galatina”.

Infine, un richiamo alla politica regionale e al “risvegliato interesse per la sanità per dimostrare un impegno mai avuto”. Il sindaco Amante, già nelle scorse settimane, aveva risposto alle polemiche sulla gestione ospedaliera rivendicando “la caparbia azione promossa dall’amministrazione comunale nei confronti della Asl e della Regione, confermata dalla decisione di provvedere al potenziamento dell’attività del servizio offerto dal ‘Week Surgery’ con la riattivazione di numerosi posti letto“.

L’intento più volte manifestato dall’amministrazione è l’individuazione di obiettivi chiari, con “mission  ben definite ed integrate nel sistema generale e – come evidenziato a chiare lettere dal sindaco Marcello Amante – la scelta di un confronto costruttivo con l’Ente Regione, consapevoli che la sanità, a Galatina come in tutta la Puglia, va riorganizzata con una visione di lungo respiro”.

La scorsa settimana anche il consigliere regionale del movimento 5 stelle Antonio Trevisi, affiancato dal consigliere comunale Paolo Pulli, aveva fatto visita al Santa Caterina Novella per attestare l’impegno volto ad evitare la chiusura dell’ospedale.



In questo articolo: